venerdì 27 maggio 2011

POMODORI RIPIENI CON CREMA DI RICOTTA

Ci risiamo. E' tornata anche stavolta.
Lo so, ormai dovrei farmene una ragione: le stagioni sono 4 e gira che ti rigira prima o poi QUELLA si ripresenta.
L'estate, dico.
Si, si , evviva, la bella stagione, sole, caldo, mare, chitarra che strimpella, un bacio a labbra salate  un fuoco quattro risate.
Ah-ah. Venite a passare le vacanze in pianura padana e poi ne riparliamo.
Qua  a metà maggio siamo già stremati dal caldo, appiccicosi come un lecca lecca ciucciato e storditi dalle (inutili quanto copiose) aspersioni di Autan.
Una me.ra.vi.glia.
Personalmente sopravvivo solo grazie al fatto di abitare in campagna, alle numerose grigliate della domenica con le bruschette del Pierpa (tra l'altro: DEVO preparare un post solo per quelle) e al gelato.
Nei casi di emergenza ci sono sempre i ghiaccioli alla camomilla della mamma, ma questa è una lunga storia.

Anche preparare la cena diventa un problema, quando le temperature si fanno impegnative.
Alzi la mano chi con 30 gradi all'ombra e con vento a favore ha voglia di accendere forno e fornelli.
Giù quelle manine timide, piccole massaie masochiste.
Ci sono ricettine sfiziose che non necessitano di fornelli... prendete carta e penna e scrivete:

4 pomodori pachino
25 g di parmigiano
100 g di ricotta
20 g di mandorle
sale e pepe
olio al tartufo

Tagliate la calotta dei pomodorini, svuotateli dalla polpa e salateli leggermente all'interno.
In una ciotola lavorate la ricotta, il parmigiano grattugiato, le mandorle tritate finemente fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiustate di sale e pepe e riempite i pomodori con il composto ottenuto.
Se vi piace condite con un filo di olio al tartufo (in alternativa va benissimo anche l'olio e.v.o.) e rimettete le calottine sui pomodori.

Io, che sotto sotto nascondo un animo da piccola massaia masochista, per riempire i pomodorini ho avuto la brillante idea di usare la  sac à poche.
Chissà perchè amiamo complicarci la vita (sospiro).

Seguono prove fotografiche della colluttazione avuta con l'odioso attrezzo da cucina.
Come sempre lei ha avuto la meglio (sospiro 2).



mercoledì 18 maggio 2011

INVOLTINI DI VITELLO CON SCAMORZA E SALVIA

Ho comprato un'altra pianta di salvia.
No, quella vecchia non è morta, anzi: ha invaso l'orto ed è talmente grande che sono quasi certa di aver visto un macaco dondolarsi  appeso ad una foglia.
E' che questa... ha le foglioline che virano al viola. C'era il 3X2 al banchetto delle aromatiche al famoso mercatino di qualche domenica fa. Era chiaramente una piantina maltrattata. Ho letto da qualche parte che la salvia fa benissimo a tutto. Sono una maniaca delle aromatiche.
Uff, ok , ce l'ho fatta ad ammetterlo! Ho una dipendenza.
Ho comprato una marea di piante aromatiche che solo il Cielo sa come, quando e perchè userò... ma questo è un problema che dovrò risolvere nei prossimi post in cui tenterò di giustificare sul campo gli acquisti!

Iniziamo con la salvia glamour (purtroppo la colorazione viola in cottura si perde...)

Vi servono delle fettine di vitello, scamorza affumicata, ovviamente delle foglie di salvia,vino bianco, brodo (anche di dado), olio/ burro, sale, pepe, farina.

Stendete le fettine su un tagliere e salatele leggermente.
Affettate la scamorza sottilmente, posizionatela al centro della carne e arrotolate fino a formare un rotolo.
Posizionate su ogni involtino una foglia di salvia e legate il tutto con dello spago da cucina; infarinate e fate rosolare in olio/burro che avrete fatto precedentemente scaldare in una padella; appena la carne avrà preso colore aggiungete un po' di vino bianco e fate sfumare.
Aggiustate di sale e pepe e portate a cottura aggiungendo, se necessario, un po' di brodo caldo per fare in modo che rimanga un po' di sugo per la scarpetta! :-P
Sono pronti? Allora spacchettateli e mangiateli  mentre sono ancora caldissimi!

Per questa ricetta ringrazio ufficialmente la mia amica Monica che sabato scorso, durante un'incursione notturna post pizza a casa sua, mi ha gentilmente regalato una confezione di cuore di brodo K.  che ho prontamente utilizzato in questa ricetta :-)))



E la salvia viola è andata.
Ovviamente se avete suggerimenti, idee e consigli per utilizzare quegli ettari di salvia selvaggia che mi ritrovo nell'orto sono GRADITISSIMI ! :-)






mercoledì 11 maggio 2011

Pasta con pomodorini gratinati

Mettete una domenica mattina soleggiata di maggio, spesa a gironzolare per vivai e mercatini con il vostro futuro marito alla ricerca di piante e fiori per il vostro portico.
Mettete il ritorno a casa, allegro, con la macchina piena di fiori, piante aromatiche e buoni propositi per un giardinaggio consapevole.
Ecco, in questo scenario idilliaco metteteci i due romanticoni che aprono il frigo e ... è vuoto.
Aggiungete un sottofondo di brontolìo di stomaco: avete appena ottenuto lo scenario tipico per una ricettina svuotafrigo!

Un po' di pomodorini cigliegia, pangrattato, parmigiano grattugiato, origano (o timo, basilico, maggiorana... o un bel mix a casaccio, come ho fatto io!), olio di oliva, sale, pepe, uno spicchio d'aglio.
Ah, si, gli spaghetti.
Se la vostra dispensa è messa peggio di così ordinate una pizza.

In caso contrario il pranzo della domenica è salvo. 
Un po' frugale, è vero, ma visto che al pomeriggio abbiamo intenzione di dedicarci alle piante appena acquistate è l'ideale per fare in modo che l'abbiocco non abbia la meglio su di noi ...

Accendo il forno a 190°C, ventilato, funzione grill.
Metto l'acqua a bollire.
Taglio in due una decina di pomodorini, li svuoto da polpa e semi, li salo leggermente all'interno e li capovolgo su di un tagliere rivestito con carta da cucina , in modo che perdano un po' della loro acqua.
Mescolo un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato con altrettanti cucchiai di pangrattato, le erbe aromatiche sminuzzate e olio q.b. per ottenere un impasto sodo.
Aggiusto di sale e pepe.
Quando il forno è caldo stendo un foglio di carta forno sulla placca e vi posiziono i pomodorini riempiti con la farcia aromatica, lasciandoli gratinare finchè la superficie del ripieno diventa dorata.
Butto la pasta nell'acqua precedentemente salata e mentre cuoce scaldo in una padella antiaderente un paio di cucchiai d'olio e uno spicchio d'aglio.
Scolo la pasta ancora al dente e la faccio saltare nella padella con l'olio aromatizzato, infine aggiungo i pomodorini e mescolo delicatamente (ehm, almeno più delicatamente di me. Seguono prove fotografiche della mia proverbiale "delicatezza")



sabato 7 maggio 2011

NON TUTTE LE ERBACCE VENGONO PER NUOCERE

Stiamo parlando dell'ortica, in particolare.
Quanti di voi da piccoli hanno avuto un incontro/scontro con questa permalosa erba infestante?
Io, essendo un'allegra campagnola che trascorreva le estati nella casa di campagna dei nonni/zii rincorrendo gatti e galline, ho passato l'intera infanzia con le gambe a pois. Rossi. In rilievo.
Sarà pur vero che i pois sono chic ma questi prudevano tremendamente ed io medito vendetta da sempre.

Ho atteso molto ma è giunta l'ora della mia riscossa.
Ortiche tremate.
Sto per dare  indicazioni su come eliminarvi.

TORTELLI DI ORTICHE

Ingredienti per circa 80 tortelli.

Ripieno:

250 g di ricotta
250 g di mascarpone
100 g di cime di ortica
1 uovo
parmigiano qb per rendere l'impasto sodo
noce moscata qb
sale qb

Sfoglia:
Aehm.
Rieccoci con la storia delle u.d.m. personalizzate.
Io adopero un cucchiaio donatomi da mia madre, così quando dice "mettine un cucchiaio" non stiamo lì a disquisire su che cucchiaio intende. Quello dell'ikea?Quello dei bollini del Conad?Quello della promozione del prosciutto cotto?(tutta argenteria a casa nostra, come potete notare...)
Solitamente io uso la seguente proporzione: 3 cucchiai colmi  di farina per ogni uovo, più un paio di cucchiai di semola. Per 80 tortelli uso 3 uova, 9 cucchiai di farina e un paio di cucchiai di semola.
La gente normale usa 100 g di farina per ogni uovo.
Vi lascio totalmente liberi di scegliere :-)

Ora il tutto sta nel trovare le ortiche.
Se ne fate una questione personale tornate nel cortile dove crescevano quelle che vi hanno importunato quando eravate solo dei bimbi che volevano correre liberi in calzoni corti.
Potrebbe essere terapeutico.
Io ho attinto alla foresta che affligge il nostro orto, unendo l'utile al dilettevole.
Una volta trovate le ortiche infilatevi dei guanti di gomma e raccogliete solo le cime delle piante, l'ideale è che siano piante giovani e con foglioline tenere.
Fate bollire abbondante acqua salata e scottate le ortiche per per 8/10 minuti, scolatele e lasciatele raffreddare prima di strizzarle accuratamente e sminuzzarle.
Mettetele in una terrina capiente, aggiungete mascarpone, ricotta, l'uovo, il parmigiano, una grattata di noce moscata. Aggiustate di sale.

Per la pasta all'uovo impastate gli ingredienti e aggiustate eventualmente le quantità fino ad ottenere un composto ben sodo e non appiccicoso.
Tirate la sfoglia, formate i tortelli e cuoceteli in acqua bollente salata: i tempi di cottura dipendono molto dal tipo di sfoglia che avete ottenuto , se più o meno soda, se con o senza semola.
Mi duole dirvelo ma in questi casi il metodo empirico è l'unica via.
Vi tocca di assaggiare un tortello, ad un certo punto.
Vedetelo come un sacrificio in nome dell'arte culinaria.

Una volta cotti  i nostri tortelli sono stati conditi come insegna la migliore tradizione parmigiana: affogati nel burro fuso e salvati con il parmigiano reggiano.

Non volendo avere sulla coscienza le vostre analisi del sangue vi dico: condite responsabilmente!
E se proprio non ce la fate rimangono sempre la Raffaella nazionale e un danacol al giorno.

Buon appetito!





Pici 1 - Ortiche 0. Tiè.

mercoledì 4 maggio 2011

IO RINASCERO'...

Alce a primaveraaaa....
Si, lo so, puntigliosi che non siete altro: era un cervo.
In Svezia però si vede che Cocciante non è mai andato per la maggiore, per cui le formine per i biscotti  dell'Ikea prevedono solo l'alce. La lumaca. Lo scoiattolo con problemi con la scoiattola. La volpe con la polio.

Ok, torniamo a noi.
Io e la mia amichetta Franciseparataallanascita abbiamo un sogno: aprire una biscotteria-sala da te-kint cafè-libreria-cioccolateria  dove dare rifugio a tutte le donnine dell'ottocento Jane Austen dipendenti che vogliono trovare riparo dalla società moderna.
Praticamente un rifugio per noi due mascherato da attività commerciale.
La faccenda ha tre presupposti: far comparire i soldi, reperire dei grembiuli a pois e avere un po' di repertorio in materia di biscotti.
Siamo partite dai biscotti, ma lavoreremo anche sul resto confidando che nell'ultimo film di Harry Potter ci sia una qualche formula per materializzare gli euro. (Finanziamentum a tasso zerummmm! Ok, questa non funziona.)

Il primo esperimento è stato tutto da ridere, a partire dalla scelta delle formine.
Abbiamo anche passato due ore a sfogliare "Il libro d'oro dei biscotti" sbavando sulle pagine e giungendo alla conclusione che avendo in casa  solo farina, latte, zucchero, burro e uova le ipotesi fattibili si riducevano ad una sola. La trovate a pag.90: Biscotti al burro croccanti.
Sorvolerò sul dubbio di come si possa essere amica di una tizia che in casa non ha un paio di noci pecan, un pizzico di cardamomo o un tizio delle Fiji che ti insegni a fare i biscotti al cocco e passerò, non senza darmi un certo tono di superiorità, alla ricetta..


ALCI (e altri animali con problemi vari) AL BURRO CROCCANTI.

Ingredienti per 12-16 biscotti.

1 tuorlo
2 cucchiai di latte
100 g di burro
180 g di farina
70 g di zucchero
sale qb

Lavorate il tuorlo con il latte in una ciotola fino ad ottenere un composto spumoso.
Mescolate il burro, la farina, lo zucchero e il sale in una terrina di media grandezza poi incorporate il composto di uova e latte finché non otterrete un composto omogeneo.
Date alla pasta la forma di un disco e riponetela in frigo per almeno mezz'ora.
Scaldate il forno a 200°C e imburrate una placca da forno.
Stendete la pasta con uno spessore di 3 mm circa, ritagliate i biscotti e poneteli in forno per 5-8 minuti o fino a quando saranno dorati.
Per nessun motivo al mondo in questo delicatissimo momento dovrete distrarvi .
Soprattutto se il timer del forno dell'amica suona ad minchium e vi siete messe a chiacchierare di abiti da cerimonia e acconciature da sposa.
Se lo fate i biscotti se ne accorgeranno e provvederanno a diventare più croccanti del previsto.
Non che a noi sia successo eh, siamo delle professioniste, facevo solo un esempio di distrazione piuttosto comune. :-)

Per buon auspicio il primo biscotto è stato assaggiato spezzandolo a metà e dividendocelo da brave bambine, ustionandoci anche in parti uguali le lingue. Siamo soce , no?:-)

Ultimo particolare della giornata di prova pratica di biscotteria.
Alla sera mi telefona mia madre.
"Ninì, tutto bene?Cos'hai fatto oggi?"
"Ho fatto un salto dalla Franci a fare i biscotti."
"Ah, e come sta?Bene? E la sua mamma?Me l'hai salutata?"

Per la precisione "fare un salto dalla Franci per fare i biscotti" per me significa spararmi un'ottantina di km in autostrada con annessa litigata con il casello automatico che mi ha dato un resto di 15 euro in monetine da 1.
E' bello vedere che mia madre, dopo 13 anni di stramberie, ha deciso di smettere di farsi domande.

domenica 1 maggio 2011

Non sono cattiva ...

Sono solo disorganizzata!
E' stato un periodo pieno di avvenimenti , ho post di cose carine (e tremendamente biscottose) da pubblicare in arretrato, zero abilità per ricavare un po' di tempo da dedicare al blog ma abbiate fede : ritornerò.
Anche se a dire il vero per come sono piacevole sarebbe più corretto dire "mi riproporrò"...
..come l'aglio dopo due ore che l'hai mangiato, quando pensavi di averlo digerito e debellato ed invece eccolo lì, torna nel momento più inopportuno :-P

Sono passata di qui solo perchè ho appena trascorso un weekend talmente divertente, fatto di ragazze a spasso per San Benedetto del Tronto alla ricerca di scarpe matrimoniali, di cavalli che indicano la via, di risate fino alle 4 del mattino, di chiacchiere allo sfinimento, di bouquet paraspifferi e fotografi crudeli, di paccottiglia egittizzante, di profezie, di olive ascolane incandescenti, di limone che tanto sgrassa tutto, di persone adorabili e spassosissime che ... niente, lo dovevo scrivere e basta.

Vado a nanna, ora, con un sorriso stampato in faccia tipo bimba di 8 anni appena tornata da una gita :-)