Con la vaporiera!
Maniaci di rintronet cliccate pure sul tasto "indietro",qui si parla di cucina...
... e non della cucina di nove settimane e mezzo, ma della cucina di "ho mezz'ora di tempo e voglio fare qualcosa di sfizioso".
In questo periodo sia io che Maritozzo stiamo lavorando molto e l'unico momento della giornata in cui possiamo stare insieme con un po' di calma e godere della compagnia reciproca è la cena.
Per questo motivo sto cercando di impegnarmi per renderla il più piacevole possibile, combattendo contro i minuti contati e la stanchezza.
Complici i postumi da abbuffate di Natale mi sono lasciata ispirare dall'idea di utilizzare - finalmente- la vaporiera che mi ha regalato mia madre qualche tempo fa, per cuocere un po' di pesce e creare le ...
GIRELLE DI SALMONE E SOGLIOLA AROMATIZZATE ALL'ARANCIA E PEPE BIANCO
CON CUPOLETTE DI RISO JASMINE
Tanta roba eh?
Niente paura, molta scena ma poco impegno :-)
Per due persone bastano:
2 hg e mezzo di filetto di salmone tagliato a fette sottili
2 hg e mezzo di filetti di sogliola tagliati a fette sottili
vino bianco
pepe bianco
la scorza di un'arancia non trattata
riso jasmine
burro qb
sale qp
Mettete a bollire l'acqua per il riso, quando inizia a bollire salatela.
Stendete su un tagliere le fette di salmone, posatevi sopra le fette di sogliola, salate leggermente e arrotolate.
Mettete nella vaporiera mezzo bicchiere di vino bianco, un bicchiere scarso d'acqua, un pizzico di sale grosso, una macinata di pepe bianco e la scorza grattugiata a filetti di un' arancia (facendo attenzione a non prelevare anche la parte bianca, che è amara); mettetela sul fuoco a fiamma dolce.
Quando il liquido inizia a bollire posizionate i rotolini di pesce sul cestello della vaporiera e coprite con il coperchio.
Cuocete il riso come da indicazioni della confezione (il mio prevedeva 10 minuti) , scolatelo, mettetelo in una ciotola e mantecatelo con pochissimo burro.
Io ho creato delle cupolette mettendo il riso nei pirottini di alluminio usa e getta, pressandolo leggermente.
Sformate il riso, accompagnate con i rotolini che nel frattempo dovrebbero aver raggiunto la cottura, spolverizzate con un pizzico di prezzemolo e condite con un filo di buon olio evo.
Ora mettetevi a tavola e godetevi la piacevole compagnia di chi amate e una buona cenetta.
Può sembrare una piccola cosa, infatti molto spesso la sottovalutiamo... ma quando il mondo impegna le nostre giornate ammorbandoci con le sue brutture una buona cena, un bicchiere di vino, il sorriso di chi ci vuole bene sono la piccola parentesi che ci serve per tornare in pace con noi stessi.
Quanto so' romantica.
Sarà il vino.
Quasi quasi ci ripenso sulla cucina stile nove settimane e mezzo :-)
mercoledì 28 dicembre 2011
domenica 27 novembre 2011
Muffin con gocce di cioccolato fondente
Per la serie: i classici non passano mai di moda.
Inverno padano.
Una casa di campagna immersa nel silenzio della domenica mattina.
Fuori brina dentro piumone. Gatto nero diversamente snello che fusa rumorosamente ai piedi del letto.
Sguardi tra due novelli sposi che dicono "ti alzi tu vero a portare fuori il cane e accendere il caminetto. Si ,vero, siiii?" (inutile dirlo, lo sguardo che vince è sempre il mio, noi donne abbiamo molti svantaggi ma almeno ci hanno dotate di un'arma che vince sempre :-))
La bravura in cucina. No, perchè, a quale sordido ricatto stavate pensando???
In cucina, infatti, attendono l'impavido Maritozzo (FM non posso più usarlo per cui ho dovuto trovare un soprannome adatto alla sua nuova condizione) che ha appena affrontato le brume mattutine una tazza di te bollente e i muffin con gocce di cioccolato bollente.
Una colazione classica per una classica domenica mattina in famiglia.
Sarò una che si accontenta di poco, ma queste mattine sono quelle che mi fanno credere fermamente che abbia un senso sopravvivere a tutte le altre mattine della settimana.
Dosi per 8 muffin
70 g di burro ammorbidito;
100 g di zucchero;
2 uova;
100 g di farina autolievitante;
100 g di gocce di cioccolato fondente.
Scaldate il forno a 190°C e predisponete 8 pirottini nella teglia per muffin.
Sbattete in una terrina il burro con lo zucchero poi , continuando a mescolare, aggiungete uova e farina fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungete infine le gocce di cioccolato, mescolate e riempite i pirottini per 3/4.
Infornate per 20/25 minuti o comunque fino a quando non saranno gonfi e dorati.
Inverno padano.
Una casa di campagna immersa nel silenzio della domenica mattina.
Fuori brina dentro piumone. Gatto nero diversamente snello che fusa rumorosamente ai piedi del letto.
Sguardi tra due novelli sposi che dicono "ti alzi tu vero a portare fuori il cane e accendere il caminetto. Si ,vero, siiii?" (inutile dirlo, lo sguardo che vince è sempre il mio, noi donne abbiamo molti svantaggi ma almeno ci hanno dotate di un'arma che vince sempre :-))
La bravura in cucina. No, perchè, a quale sordido ricatto stavate pensando???
In cucina, infatti, attendono l'impavido Maritozzo (FM non posso più usarlo per cui ho dovuto trovare un soprannome adatto alla sua nuova condizione) che ha appena affrontato le brume mattutine una tazza di te bollente e i muffin con gocce di cioccolato bollente.
Una colazione classica per una classica domenica mattina in famiglia.
Sarò una che si accontenta di poco, ma queste mattine sono quelle che mi fanno credere fermamente che abbia un senso sopravvivere a tutte le altre mattine della settimana.
Dosi per 8 muffin
70 g di burro ammorbidito;
100 g di zucchero;
2 uova;
100 g di farina autolievitante;
100 g di gocce di cioccolato fondente.
Scaldate il forno a 190°C e predisponete 8 pirottini nella teglia per muffin.
Sbattete in una terrina il burro con lo zucchero poi , continuando a mescolare, aggiungete uova e farina fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungete infine le gocce di cioccolato, mescolate e riempite i pirottini per 3/4.
Infornate per 20/25 minuti o comunque fino a quando non saranno gonfi e dorati.
Nota per mia sorella: stavolta ho controllato la ricetta millemilavolte prima di pubblicarla per cui gli ingredienti ci sono TUTTI, non ci sono termini strani e rimane comunque attivo il numero verde per i chiarimenti , attivo tutte le volte che mi accorgo che il cellulare sta suonando e riesco a capire dov'è in tempo utile per rispondere.
e infine... un'immagine del gatto diversamente snello mentre mette alla prova la cesta di fianco al camino. Che infatti è sfondata già su 3 lati.
lunedì 14 novembre 2011
Cupcakes ai frutti di bosco con glassa al limone
Chi mi conosce bene (e ha assistito ai deliranti preparativi del matrimonio) lo sa: adoro i frutti di bosco.
E adoro i cupcakes. Unendo i due fattori non poteva nascere qualcosa che non avrei amato sia con gli occhi che con il palato ...
Ingredienti per 12 cupcakes
55 g di burro ammorbidito
100 g di zucchero
1 uovo
100 g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito in polvere
75 g di frutti di bosco surgelati
2 cucchiai di latte
Riscaldate il forno a 180 °C e preparate 12 pirottini di carta nella teglia per muffin.
Lavorate il burro con lo zucchero in una terrina fino ad ottenere un composto leggero e spumoso poi incorporate a poco poco l'uovo , seguito dal latte.
Setacciate la farina con il lievito e con un cucchiaio di metallo incorporatela al composto. Incorporate infine delicatamente i frutti di bosco e distribuite il composto nei pirottini.
Fate cuocere i cupcakes nel forno caldo e cuocete per 15-20 minuti, o finché non saranno ben dorati e gonfi.
Per la glassa mettete in una ciotola un cucchiaio d'acqua e uno di succo di limone e aggiungete zucchero a velo mescolando bene finchè non otterrete una glassa densa. Usatela per glassare i cupcakes e lasciatela solidificare.
Stavolta la ricetta la dedico a me, che a breve diventerò ancora più vecchia e acida per cui avrò bisogno di qualcosa di dolcino per convivere civilmente con la società.*
E adoro i cupcakes. Unendo i due fattori non poteva nascere qualcosa che non avrei amato sia con gli occhi che con il palato ...
Ingredienti per 12 cupcakes
55 g di burro ammorbidito
100 g di zucchero
1 uovo
100 g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito in polvere
75 g di frutti di bosco surgelati
2 cucchiai di latte
Riscaldate il forno a 180 °C e preparate 12 pirottini di carta nella teglia per muffin.
Lavorate il burro con lo zucchero in una terrina fino ad ottenere un composto leggero e spumoso poi incorporate a poco poco l'uovo , seguito dal latte.
Setacciate la farina con il lievito e con un cucchiaio di metallo incorporatela al composto. Incorporate infine delicatamente i frutti di bosco e distribuite il composto nei pirottini.
Fate cuocere i cupcakes nel forno caldo e cuocete per 15-20 minuti, o finché non saranno ben dorati e gonfi.
Per la glassa mettete in una ciotola un cucchiaio d'acqua e uno di succo di limone e aggiungete zucchero a velo mescolando bene finchè non otterrete una glassa densa. Usatela per glassare i cupcakes e lasciatela solidificare.
Stavolta la ricetta la dedico a me, che a breve diventerò ancora più vecchia e acida per cui avrò bisogno di qualcosa di dolcino per convivere civilmente con la società.*
* come se mi fossero mai interessati i rapporti civili. Ogni scusa è buona per scofanarsi un cupcake, diciamo la verità :-)
giovedì 3 novembre 2011
Dolcetto o scherzetto?
Dolcetto, che domande U.U
Mi piace Halloween, per le zucche decorate, per lo spirito dark ma soprattutto ... per i dolci :-)
Quest'anno poi , avendo svaligiato un paio di negozi negli USA che vendevano oggettistica a tema, non potevo non approfittare dell'occasione festeggiando con un dolcetto vestito adeguatamente.
Ho scelto un pirottino decorato con degli innominabili insettini a otto zampe* in onore della tradizione americana, ma un muffin al cacao e caffè ricoperto da una glassa morbida al cioccolato bianco che ricorda tanto un cappuccino all'italiana!
Così siamo tutti contenti e la finiamo con le polemiche sterili che tutti gli anni accompagnano questa festa.( piccola postilla di origine antropologicosocialpolemica: litighiamo sulle FESTE e poi ci stupiamo che i Maya ce la tirano per farci estinguere tutti entro il prossimo anno. Eh, si , c'è proprio da stupirsi. Che abbiano aspettato il 2012 e non ci abbiano fatto sparire prima.)
CAPPUCCINO'S MUFFIN (pronuncia: capucinouhs maffìn)
Dosi per circa 24 muffin piccoli
225 g di burro a temperatura ambiente
225g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cacao amaro
225 g di zucchero di canna
4 uova sbattute
3 cucchiai di caffè solubile sciolti in 2 cucchiai di acqua calda
Glassa:
115g di cioccolato bianco a pezzi
55 g di burro a temperatura ambiente
3 cucchiai di latte
175 g di zucchero a velo
Scaldate il forno a 180 °C .
Setacciate la farina, il lievito e il cacao in una ciotola. In un'altra sbattete lo zucchero con il burro fino ad ottenere un composto spumoso, quindi aggiungete le uova e il caffè .
Unite i due composti mescolando bene con una frusta; distrubuite la pasta ottenuta nei pirottini e infornate per 25-30 minuti.
Mentre i muffin si raffreddano preparate la glassa mettendo il cioccolato, il burro e il latte in una terrina a bagnomaria e mescolate finchè il cioccolato non si è sciolto.
Togliete dal fuoco e aggiungete al composto lo zucchero a velo, meglio se con un setaccio in modo da non creare grumi.
Spalmate la glassa sui muffin e spolverizzate con un po' di cacao amaro.
Gustatevi il dolcetto e non fatevi venire sensi di colpa per tutto quel burro, che tanto il 2012 è lì dietro l'angolo.
Una volta estinti il colesterolo non sarà più un problema.
Questa volta alla ricetta aggiungo un grazie speciale ai colleghi di mio marito che hanno fatto da cavie e soprattutto, evento da non sottovalutare, sono sopravvissuti all'esperimento.
Vi avverto che dandomi soddisfazione vi siete messi su una cattiva strada, l'inverno è lungo e la sindrome da dolce forno ha dei picchi incredibili nelle domeniche pomeriggio fredde e piovose!
Franci e Kiri, per voi il post finisce QUI :-*
*Ragnetti. Sono ragnetti. Carini, piccolini, colorati ma pur sempre ragnetti e ho almeno due persone che sono un pezzettino del mio cuore e che svengono solo al pensiero dei ragnetti.
Censura amorevole, ecco.
Mi piace Halloween, per le zucche decorate, per lo spirito dark ma soprattutto ... per i dolci :-)
Quest'anno poi , avendo svaligiato un paio di negozi negli USA che vendevano oggettistica a tema, non potevo non approfittare dell'occasione festeggiando con un dolcetto vestito adeguatamente.
Ho scelto un pirottino decorato con degli innominabili insettini a otto zampe* in onore della tradizione americana, ma un muffin al cacao e caffè ricoperto da una glassa morbida al cioccolato bianco che ricorda tanto un cappuccino all'italiana!
Così siamo tutti contenti e la finiamo con le polemiche sterili che tutti gli anni accompagnano questa festa.( piccola postilla di origine antropologicosocialpolemica: litighiamo sulle FESTE e poi ci stupiamo che i Maya ce la tirano per farci estinguere tutti entro il prossimo anno. Eh, si , c'è proprio da stupirsi. Che abbiano aspettato il 2012 e non ci abbiano fatto sparire prima.)
CAPPUCCINO'S MUFFIN (pronuncia: capucinouhs maffìn)
Dosi per circa 24 muffin piccoli
225 g di burro a temperatura ambiente
225g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cacao amaro
225 g di zucchero di canna
4 uova sbattute
3 cucchiai di caffè solubile sciolti in 2 cucchiai di acqua calda
Glassa:
115g di cioccolato bianco a pezzi
55 g di burro a temperatura ambiente
3 cucchiai di latte
175 g di zucchero a velo
Scaldate il forno a 180 °C .
Setacciate la farina, il lievito e il cacao in una ciotola. In un'altra sbattete lo zucchero con il burro fino ad ottenere un composto spumoso, quindi aggiungete le uova e il caffè .
Unite i due composti mescolando bene con una frusta; distrubuite la pasta ottenuta nei pirottini e infornate per 25-30 minuti.
Mentre i muffin si raffreddano preparate la glassa mettendo il cioccolato, il burro e il latte in una terrina a bagnomaria e mescolate finchè il cioccolato non si è sciolto.
Togliete dal fuoco e aggiungete al composto lo zucchero a velo, meglio se con un setaccio in modo da non creare grumi.
Spalmate la glassa sui muffin e spolverizzate con un po' di cacao amaro.
Gustatevi il dolcetto e non fatevi venire sensi di colpa per tutto quel burro, che tanto il 2012 è lì dietro l'angolo.
Una volta estinti il colesterolo non sarà più un problema.
Questa volta alla ricetta aggiungo un grazie speciale ai colleghi di mio marito che hanno fatto da cavie e soprattutto, evento da non sottovalutare, sono sopravvissuti all'esperimento.
Vi avverto che dandomi soddisfazione vi siete messi su una cattiva strada, l'inverno è lungo e la sindrome da dolce forno ha dei picchi incredibili nelle domeniche pomeriggio fredde e piovose!
Franci e Kiri, per voi il post finisce QUI :-*
*Ragnetti. Sono ragnetti. Carini, piccolini, colorati ma pur sempre ragnetti e ho almeno due persone che sono un pezzettino del mio cuore e che svengono solo al pensiero dei ragnetti.
Censura amorevole, ecco.
venerdì 7 ottobre 2011
♥ CHIUSI PER LUNA DI MIELE ♥
In realtà questo "cartello virtuale" avrei dovuto appenderlo al 12 di settembre, ma ero talmente presa dai preparativi e dal matrimonio stesso che non ho avuto il tempo!
Ora, rientrata da un viaggio che rimarrà per sempre nel mio cuore, devo ambientarmi e riprendere le abitudini quotidiane.
Lavatrice e ferro da stiro mi hanno già dato il bentornato, per cui direi che sono già a buon punto :-) , vedrò di rifarmi anche con i fornelli!
Un abbraccio a chi mi segue, tornerò presto con qualche esperimento (magari anche targato USA, visto che a NY ho svaligiato una libreria nella sezione "cupcakes".. :-))
... e anche un negozio a Napa che vendeva i pirottini decorati più belli che abbia mai visto...
... e anche un negozio a S.Francisco di articoli da cucina ...
Improvvisamente mi rendo conto di come mai in aeroporto mi sono trovata costretta a compare un bagaglio in più per aver superato i limiti di peso :-P
Ora, rientrata da un viaggio che rimarrà per sempre nel mio cuore, devo ambientarmi e riprendere le abitudini quotidiane.
Lavatrice e ferro da stiro mi hanno già dato il bentornato, per cui direi che sono già a buon punto :-) , vedrò di rifarmi anche con i fornelli!
Un abbraccio a chi mi segue, tornerò presto con qualche esperimento (magari anche targato USA, visto che a NY ho svaligiato una libreria nella sezione "cupcakes".. :-))
... e anche un negozio a Napa che vendeva i pirottini decorati più belli che abbia mai visto...
... e anche un negozio a S.Francisco di articoli da cucina ...
Improvvisamente mi rendo conto di come mai in aeroporto mi sono trovata costretta a compare un bagaglio in più per aver superato i limiti di peso :-P
mercoledì 17 agosto 2011
IL SENSO DELLA MISURA
E' un dono.
Che notoriamente io non posseggo.
Da sempre sono la classica persona che non sa darsi un limite: sono sempre stata quella che faceva tornare alle 5 del mattino gli amici ripetendo allo sfinimento "dai , ancora 5 minuti!", quella che quando fa da mangiare prepara il doppio delle porzioni perchè non si sa mai, quella che se deve scegliere tra due paia di scarpe li compra tutti e due per non avere rimorsi. E potrei andare avanti con degli esempi fino a domani, davvero (dando un'ulteriore prova del fatto che non so darmi un limite).
Gli ultimi casi eclatanti di questa abitudine si sono susseguiti proprio nei giorni scorsi.
Alla vigilia di ferragosto abbiamo avuto il piacere di avere i Magaluffi a casa per una grigliata durata da mezzogiorno a mezzanotte: dodici ore di buon cibo, buon bere e una marea di stupidaggini.
Quando le persone, verso le 19, hanno cominciato ad alzarsi da tavola per accennare ad andarsene indovinate chi ha proposto di ordinare la pizza per cena? :-)
Io...
E indovinate chi il giorno dopo, invece di bivaccare mollemente sul divano, si è ritrovata a metà pomeriggio alle prese con la marmellata di fichi (coming soon un post dedicato!) e una pasta fresca sperimentale?
Eccola! Sono sempre io!
Visto che le mie erbe aromatiche sono nel loro pieno splendore ho pensato ad una ricettina per utilizzarne un po'...così, con la preziosa collaborazione di FM, sono nati i ...
MALTAGLIATI AROMATICI CON SUGO DI SALSICCIA E POMODORO FRESCO
1 mazzetto di erbe aromatiche miste
3 cucchiai di farina
1 uovo
1 scalogno
1 salsiccia
un paio di pomodori da sugo maturi
olio, sale, pepe qb
Preparate un mazzetto di erbe aromatiche miste (io ho usato rosmarino, salvia, maggiorana, basilico e erba aglina) e tritatelo finemente con la mezzaluna. Mettete il trito in una ciotola e amalgamatelo con un cucchiaio d'olio.
Aggiungete il trito alla farina e alle uova e impastate fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica.
Tirate la sfoglia e tagliatela formando dei triangoli o delle strisce.
Mettete a bollire l'acqua e salatela. Fate un taglio a croce sui pomodori e scottateli nell'acqua bollente.
Togliete la pelle, tagliateli a cubetti e lasciateli scolare dall'acqua di vegetazione.
Tritate finemente lo scalogno e fatelo appassire in una padella antiaderente con un filo d'olio; aggiungete la salsiccia sgranata con una forchetta e fate cuocere dolcemente. Qualche minuto prima del termine della cottura aggiungete il pomodoro e mescolate brevemente.
Cuocete i maltagliati al dente e fateli saltare per un paio di minuti assieme al condimento.
Servite subito e buon appetito!
Che notoriamente io non posseggo.
Da sempre sono la classica persona che non sa darsi un limite: sono sempre stata quella che faceva tornare alle 5 del mattino gli amici ripetendo allo sfinimento "dai , ancora 5 minuti!", quella che quando fa da mangiare prepara il doppio delle porzioni perchè non si sa mai, quella che se deve scegliere tra due paia di scarpe li compra tutti e due per non avere rimorsi. E potrei andare avanti con degli esempi fino a domani, davvero (dando un'ulteriore prova del fatto che non so darmi un limite).
Gli ultimi casi eclatanti di questa abitudine si sono susseguiti proprio nei giorni scorsi.
Alla vigilia di ferragosto abbiamo avuto il piacere di avere i Magaluffi a casa per una grigliata durata da mezzogiorno a mezzanotte: dodici ore di buon cibo, buon bere e una marea di stupidaggini.
Quando le persone, verso le 19, hanno cominciato ad alzarsi da tavola per accennare ad andarsene indovinate chi ha proposto di ordinare la pizza per cena? :-)
Io...
E indovinate chi il giorno dopo, invece di bivaccare mollemente sul divano, si è ritrovata a metà pomeriggio alle prese con la marmellata di fichi (coming soon un post dedicato!) e una pasta fresca sperimentale?
Eccola! Sono sempre io!
Visto che le mie erbe aromatiche sono nel loro pieno splendore ho pensato ad una ricettina per utilizzarne un po'...così, con la preziosa collaborazione di FM, sono nati i ...
MALTAGLIATI AROMATICI CON SUGO DI SALSICCIA E POMODORO FRESCO
1 mazzetto di erbe aromatiche miste
3 cucchiai di farina
1 uovo
1 scalogno
1 salsiccia
un paio di pomodori da sugo maturi
olio, sale, pepe qb
Preparate un mazzetto di erbe aromatiche miste (io ho usato rosmarino, salvia, maggiorana, basilico e erba aglina) e tritatelo finemente con la mezzaluna. Mettete il trito in una ciotola e amalgamatelo con un cucchiaio d'olio.
Aggiungete il trito alla farina e alle uova e impastate fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica.
Tirate la sfoglia e tagliatela formando dei triangoli o delle strisce.
Mettete a bollire l'acqua e salatela. Fate un taglio a croce sui pomodori e scottateli nell'acqua bollente.
Togliete la pelle, tagliateli a cubetti e lasciateli scolare dall'acqua di vegetazione.
Tritate finemente lo scalogno e fatelo appassire in una padella antiaderente con un filo d'olio; aggiungete la salsiccia sgranata con una forchetta e fate cuocere dolcemente. Qualche minuto prima del termine della cottura aggiungete il pomodoro e mescolate brevemente.
Cuocete i maltagliati al dente e fateli saltare per un paio di minuti assieme al condimento.
Servite subito e buon appetito!
venerdì 29 luglio 2011
PRELUDIO AUTUNNALE
Questo post sarà impopolare, almeno quanto la sua autrice.
In un mondo in cui la maggior parte delle persone attende l'estate come il periodo migliore dell'anno, c'è qualcuno (io io io, saltello mentre lo dico, agitanto la manina senza vergogna alcuna) che già ai primi caldi attende con impazienza l'arrivo dell'autunno.
Odiatemi pure quindi ma per me l'estate del 2011 sta sfiorando la perfezione: non siamo ancora ad agosto e sembra di essere già a settembre inoltrato.
Così, in questo clima fresco e che mi rende di buon umore, di ritorno dal lavoro ho pensato ad una ricettina svuota frigo che mettesse insieme qualcosa di stagione e qualcosa di autunnale ...
INSALATA TIEPIDA DI SEDANI CON PORCINI E POMODORI FRESCHI PROFUMATI AL ROSMARINO
Pasta formato sedani
Pomodorini cigliegia
Porcini (io li ho usati surgelati)
rosmarino
aglio
parmigiano
sale, pepe, olio evo
Scaldate l'acqua per la pasta, salatela e cuocete i sedani per il tempo indicato sulla confezione.
Nel frattempo fate rosolare in una padella uno spicchio d'aglio leggermente schiacciato, aggiungete i funghi e il rosmarino tritato e fate cuocere dolcemente. Aggiungete i pomodorini tagliati a spicchi e fateli saltare per pochi minuti a fuoco vivace, aggiustate di sale e pepe.
Aggiungete la pasta e fatela insaporire , mantecando con qualche cucchiaio dell'acqua di cottura.
Lasciate intiepidire e servite con qualche scaglia di parmigiano.
Un caro saluto dalla veneratrice dell'autunno che vi scrive dal divano, abbozzolata nel plaid.
Dimenticavo un dettaglio.
Autunno a casa nostra significa anche che appena fai il gesto di metterti sul divano e coprirti con un pannetto diventi oggetto di una feroce e spietata colonizzazione felina.
Il che diventa pericoloso se stai facendo qualcosa al pc.
Tipo scrivere un post.
Perchè un secondo prima di essere salvato può succedere che un grazioso gattino tipo questo ...
si lanci in una folle corsa sulla tastiera e cancelli tutto.
Due volte.
Lo so, dopo la prima volta avrei potuto spostarmi e mettermi sul tavolo della cucina, ma il presidio del pannetto qui è una questione di potere e se cedi una volta rischi di finire a guardare la tv sul pavimento per tutto il resto della vita.
In un mondo in cui la maggior parte delle persone attende l'estate come il periodo migliore dell'anno, c'è qualcuno (io io io, saltello mentre lo dico, agitanto la manina senza vergogna alcuna) che già ai primi caldi attende con impazienza l'arrivo dell'autunno.
Odiatemi pure quindi ma per me l'estate del 2011 sta sfiorando la perfezione: non siamo ancora ad agosto e sembra di essere già a settembre inoltrato.
Così, in questo clima fresco e che mi rende di buon umore, di ritorno dal lavoro ho pensato ad una ricettina svuota frigo che mettesse insieme qualcosa di stagione e qualcosa di autunnale ...
INSALATA TIEPIDA DI SEDANI CON PORCINI E POMODORI FRESCHI PROFUMATI AL ROSMARINO
Pasta formato sedani
Pomodorini cigliegia
Porcini (io li ho usati surgelati)
rosmarino
aglio
parmigiano
sale, pepe, olio evo
Scaldate l'acqua per la pasta, salatela e cuocete i sedani per il tempo indicato sulla confezione.
Nel frattempo fate rosolare in una padella uno spicchio d'aglio leggermente schiacciato, aggiungete i funghi e il rosmarino tritato e fate cuocere dolcemente. Aggiungete i pomodorini tagliati a spicchi e fateli saltare per pochi minuti a fuoco vivace, aggiustate di sale e pepe.
Aggiungete la pasta e fatela insaporire , mantecando con qualche cucchiaio dell'acqua di cottura.
Lasciate intiepidire e servite con qualche scaglia di parmigiano.
Un caro saluto dalla veneratrice dell'autunno che vi scrive dal divano, abbozzolata nel plaid.
Dimenticavo un dettaglio.
Autunno a casa nostra significa anche che appena fai il gesto di metterti sul divano e coprirti con un pannetto diventi oggetto di una feroce e spietata colonizzazione felina.
Il che diventa pericoloso se stai facendo qualcosa al pc.
Tipo scrivere un post.
Perchè un secondo prima di essere salvato può succedere che un grazioso gattino tipo questo ...
si lanci in una folle corsa sulla tastiera e cancelli tutto.
Due volte.
Lo so, dopo la prima volta avrei potuto spostarmi e mettermi sul tavolo della cucina, ma il presidio del pannetto qui è una questione di potere e se cedi una volta rischi di finire a guardare la tv sul pavimento per tutto il resto della vita.
giovedì 21 luglio 2011
TORTA DI MANDORLE E CIOCCOLATO PER MASSAIE SMEMORATE.
Quando si organizzano le grigliate la preparazione del cibo spetta agli uomini (vedi post precedente.)
Sarà il richiamo agli antichi istinti dell'uomo preistorico che cucinava la carne appena cacciata, sarà che per una volta tanto lasciare le donne a tavola a chiacchierare mentre gli altri preparano ha un che di esotico, sarà che l'ultima volta che mi hanno lasciata a controllare la griglia insieme ad uno dei magaluffi ci siamo distratti talmente tanto nell'arte dello spettegolo che sono bruciati tutti gli spiedini.
Così, per non trovarmi totalmente disoccupata mi dedico alla preparazione dei dolci.
Peccato che stavolta, quando mi sono messa a prepararli, mi sono accorta di aver finito un ingrediente del tutto marginale.
La noce di Macadamia.
Scherzo. La farina. Ho dimenticato di comprare la farina. Più precisamente: non mi ero neanche accorta di averla finita.
Ovviamente tutto ciò accade al sabato sera, alle 20, quando i negozi hanno appena chiuso.
Niente panico, c'è sempre una soluzione e in questo caso si chiama...
TORTA ALLE MANDORLE E CIOCCOLATO SENZA FARINA.
Torta per 8/10 persone
130 g di mandorle non spellate
150 g di cioccolato fondente
130 g di burro
3 uova
15 g di cacao in polvere
30 g di fecola di patate
1/2 cucchiaino di lievito
100 g di zucchero
sale 1 pizzico
Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Frullate le mandorle con 50 g di zucchero fino a ridurle in polvere; sciogliete a bagnomaria il cioccolato e lasciatelo intiepidire.
Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ben ferma con un pizzico di sale.
Montate il burro con lo zucchero rimasto fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete le mandorle, la fecola, il lievito e mescolate. Aggiungete un tuorlo per volta continuando a mescolare.Aggiungete il cioccolato fuso ed infine gli albumi a neve facendo attenzione a non smontarli.
Foderate uno stampo a cerniera con un foglio di carta forno bagnato e strizzato, versate il composto nello stampo e livellatelo con un dorso del cucchiaio.
Cuocete la torta nel forno pre riscaldato a 170 °C per 40-45 minuti.
Lasciatela raffreddare e trasferitela in un piatto da portata, poi spolverizzatela con il cacao in polvere.
E aggiornate la lista della spesa. Vi serve della farina.
p.s. l'autore della foto al momento dello scatto, a mio avviso, aveva già fatto un paio di giri di cocktail della casa.
Sarà il richiamo agli antichi istinti dell'uomo preistorico che cucinava la carne appena cacciata, sarà che per una volta tanto lasciare le donne a tavola a chiacchierare mentre gli altri preparano ha un che di esotico, sarà che l'ultima volta che mi hanno lasciata a controllare la griglia insieme ad uno dei magaluffi ci siamo distratti talmente tanto nell'arte dello spettegolo che sono bruciati tutti gli spiedini.
Così, per non trovarmi totalmente disoccupata mi dedico alla preparazione dei dolci.
Peccato che stavolta, quando mi sono messa a prepararli, mi sono accorta di aver finito un ingrediente del tutto marginale.
La noce di Macadamia.
Scherzo. La farina. Ho dimenticato di comprare la farina. Più precisamente: non mi ero neanche accorta di averla finita.
Ovviamente tutto ciò accade al sabato sera, alle 20, quando i negozi hanno appena chiuso.
Niente panico, c'è sempre una soluzione e in questo caso si chiama...
TORTA ALLE MANDORLE E CIOCCOLATO SENZA FARINA.
Torta per 8/10 persone
130 g di mandorle non spellate
150 g di cioccolato fondente
130 g di burro
3 uova
15 g di cacao in polvere
30 g di fecola di patate
1/2 cucchiaino di lievito
100 g di zucchero
sale 1 pizzico
Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Frullate le mandorle con 50 g di zucchero fino a ridurle in polvere; sciogliete a bagnomaria il cioccolato e lasciatelo intiepidire.
Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ben ferma con un pizzico di sale.
Montate il burro con lo zucchero rimasto fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete le mandorle, la fecola, il lievito e mescolate. Aggiungete un tuorlo per volta continuando a mescolare.Aggiungete il cioccolato fuso ed infine gli albumi a neve facendo attenzione a non smontarli.
Foderate uno stampo a cerniera con un foglio di carta forno bagnato e strizzato, versate il composto nello stampo e livellatelo con un dorso del cucchiaio.
Cuocete la torta nel forno pre riscaldato a 170 °C per 40-45 minuti.
Lasciatela raffreddare e trasferitela in un piatto da portata, poi spolverizzatela con il cacao in polvere.
E aggiornate la lista della spesa. Vi serve della farina.
p.s. l'autore della foto al momento dello scatto, a mio avviso, aveva già fatto un paio di giri di cocktail della casa.
TRADIZIONI DI FAMIGLIA. E DI GRIGLIA.
Credo che nella vita di ognuno ci siano almeno due famiglie: una che ci viene assegnata d'ufficio e una che ci si crea da soli.
Per la prima non si può fare altro che incrociare le dita e sperare di venire al mondo tra persone a modo, oppure di crescere sufficientemente forti e coraggiosi per farsele andare bene o ancora meglio amarle per quello che sono.
Per la seconda sono tutti cavoli nostri, sta a noi formarla negli anni con pazienza e buon senso.
Io devo dire la verità, nel primo caso sono stata un 75% fortunata e un 25 % coraggiosa mentre nel secondo caso ... mi è andata proprio di lusso.
Parte della famiglia fai da te è formata dalla compagnia storica di FM, un manipolo di personaggi pittoreschi che riunito sotto al portico di casa riesce a svuotare frigo e mobile dei liquori con la sola imposizione delle mani :-)
Come un qualsiasi nucleo familiare che si rispetti abbiamo le nostre tradizioni, una delle quali è la grigliata estiva.
Vorrei davvero trovare il modo per esprimere la piacevolezza di quelle domeniche assolate in cui io e FM ci alziamo, prepariamo tavoli e panche, cibo e bevande e aspettiamo che gli amici arrivino alla spicciolata. Quando si avvicina l'ora di pranzo il cortile inizia a riempirsi di voci e chiacchiere, risate e pettegolezzi, si accende la griglia e ....oh bè, questo è il momento di una tradizione nella tradizione.
Spero di aver reso giustizia all'atmosfera goliardica di queste giornate, anche se forse per capirla a pieno dovreste capitare in una certa casa di campagna, una domenica a metà pomeriggio, sedervi ad un tavolo imbandito e stare a sentire l'ennesima rievocazione dell'aneddoto che anche se raccontato mille volte ci fa sempre ridere a crepapelle.
Questo post è dedicato ai Magaluffi, che sono riusciti a farmi stare serena per un giorno intero mentre cerco di sopravvivere al periodo lavorativo inumano, ai miei demoni personali e alla tensione mista smania mista terrore che precede un matrimonio.
Per la prima non si può fare altro che incrociare le dita e sperare di venire al mondo tra persone a modo, oppure di crescere sufficientemente forti e coraggiosi per farsele andare bene o ancora meglio amarle per quello che sono.
Per la seconda sono tutti cavoli nostri, sta a noi formarla negli anni con pazienza e buon senso.
Io devo dire la verità, nel primo caso sono stata un 75% fortunata e un 25 % coraggiosa mentre nel secondo caso ... mi è andata proprio di lusso.
La mia famiglia acquisita non è" soltanto" FM, è formata dagli amici che in questi anni hanno iniziato a far parte del mio quotidiano e guardandomi indietro non posso che dirmi felice delle persone che ho incontrato.
Ovvio, ci sono state persone che mi hanno lasciato un po' di amaro in bocca ma come si dice : succede anche nelle migliori famiglie :-)
Parte della famiglia fai da te è formata dalla compagnia storica di FM, un manipolo di personaggi pittoreschi che riunito sotto al portico di casa riesce a svuotare frigo e mobile dei liquori con la sola imposizione delle mani :-)
Come un qualsiasi nucleo familiare che si rispetti abbiamo le nostre tradizioni, una delle quali è la grigliata estiva.
Vorrei davvero trovare il modo per esprimere la piacevolezza di quelle domeniche assolate in cui io e FM ci alziamo, prepariamo tavoli e panche, cibo e bevande e aspettiamo che gli amici arrivino alla spicciolata. Quando si avvicina l'ora di pranzo il cortile inizia a riempirsi di voci e chiacchiere, risate e pettegolezzi, si accende la griglia e ....oh bè, questo è il momento di una tradizione nella tradizione.
Rullo di tamburi per la famigerata bruschetta del Pierpa, disponibile su ordinazione nelle versioni basic, aglio, agliatissima, agliatissima piccante (quest'ultima servita con annesso bugiardino con le controindicazioni, tipo dissidi coniugali per decidere chi dormirà sul divano ad ammorbare i cuscini con un alito degno delle peggiori toilette di bar di Caracas.)
Si passa poi alla classica carrellata di carne alla griglia per finire ai dolci e ai cocktail della casa (e qui torna di nuovo in campo il Pierpa, che inizia in modo serio munito di grembiule e attrezzatura da barman professionale e finisce a filtrare il pomodoro con un tovagliolo di carta per preparare un improbabile Bloody Mary).Spero di aver reso giustizia all'atmosfera goliardica di queste giornate, anche se forse per capirla a pieno dovreste capitare in una certa casa di campagna, una domenica a metà pomeriggio, sedervi ad un tavolo imbandito e stare a sentire l'ennesima rievocazione dell'aneddoto che anche se raccontato mille volte ci fa sempre ridere a crepapelle.
Questo post è dedicato ai Magaluffi, che sono riusciti a farmi stare serena per un giorno intero mentre cerco di sopravvivere al periodo lavorativo inumano, ai miei demoni personali e alla tensione mista smania mista terrore che precede un matrimonio.
domenica 12 giugno 2011
UN TRANQUILLO WEEKEND DI ALLUVIONE
Doveva essere un weekend divertente e rilassante.
Venerdì sera aperitivo con amici, sabato mattina in palestra con FM per rimetterci un po' in forma prima del matrimonio, sabato sera a cena a casa dei miei futuri testimoni per un'ottima pizza fatta in casa e cotta nel forno a legna, domenica qualche lavoretto in giardino e poi un giretto alla fiera fantasy che si è tenuta a Parma.
Niente di follemente mondano o estroso, noi siamo fatti così: amiamo i piccoli piaceri, ci basta stare insieme alle persone che amiamo.
Fino al sabato mattina in palestra tutto è andato secondo i piani.
Peccato che nel pomeriggio, quando siamo scesi in cortile per raggiungere gli amici per cena, ci siamo accorti di un forte rumore d'acqua proveniente dal torrentello che scorre davanti casa nostra.
Una rapida occhiata ed è stato subito chiaro che avremmo dovuto cambiare programma: a seguito delle forti piogge il torrente è esondato e ha invaso tutto: strade, orti e purtroppo anche case!
Noi siamo stati molto fortunati, stiamo bene e abbiamo avuto lievissimi danni solo ad orto e giardino.
Non possiamo dire lo stesso di altri abitanti del nostro quartiere che si sono ritrovati la casa invasa da fango e detriti in pochissimo tempo.
Così non appena la strada è tornata percorribile ci siamo infilati stivaloni di gomma e impermeabili e siamo andati in giro a dare una mano a chi è stato meno fortunato di noi.
Ci si è presentato uno scenario desolante, non si sapeva da che parte iniziare.
Armati di pale da neve e scope ci siamo messi insieme ad altre persone a liberare il garage/taverna di una signora anziana. Mai visto tanto fango misto alla qualunque in vita mia.
Una volta tornata a casa, dopo una doccia bollente e con la pancia piena, mi sono sentita bene.
Sono stata contenta di aver aiutato qualcuno in difficoltà.
Tutto molto poetico.
Molto meno poetico il fatto che oggi mi faccia male TUTTO, punta del nasone compresa.
Cammino e sembro un tirannosauro con le emorroidi.
FM un orango displasico con i calli.
E brontoliamo ad ogni movimento.
"Mi gratteresti il naso?"
"Non ce la faccio"
"Allora prova a spostarmi un po' il gomito così magari ci arrivo da solo"
"Ahaiaiaiaiai"
"Fai piano"
Palestra più 3 ore di sgombero fango sono troppo per due pappemolli come noi.
L'impossibiltà a muoversi ha fatto sì che i programmi di oggi si riducessero a: rimandare il più possibile il momento in cui alzarsi dal letto, fare due passi fino al bar del paese per comprare brioches e giornale, fare due chiacchiere con i vicini per sapere come stavano, preparare il pranzo e vagare lamentosi tra letto, divano e sdraio in giardino.
La nota positiva per chi segue il blog per le ricette e non per sapere i fatti miei è che per pranzo abbiamo provato una ricetta rapida a prova di dolori muscolari :-)
FILETTO ALLE NOCCIOLE CON SALSA AROMATICA
Per 2 persone:
500 g di filetto di maiale
20 g di nocciole
olio
burro
vino bianco
1 foglia di alloro
sale e pepe
Accendete il forno a 180°C.
Tostate le nocciole in una padella antiaderente e strofinatele dopo averle avvolte in un canovaccio per togliere la pellicina, poi tritatele grossolanamente.
In una padella antiaderente versate un paio di cucchiai d'olio e una piccola noce di burro, fate scaldare e rosolate il filetto per un paio di minuti per lato.
Affettate il filetto in medaglioni non troppo sottili, disponeteli in una teglia e cospargeteli con le nocciole tritate.
Cuocete in forno per 5/10 minuti, a seconda della cottura che volete ottenere.
Mentre il filetto cuoce preparate la salsa: aggiungete al fondo di cottura della carne circa 1 dl di vino da cucina, la foglia di alloro, sale e pepe e fate ridurre a fuoco dolce.
Servite il filetto ben caldo accompagnato dalla salsa al vino.
Ora vi saluto e vi auguro una buona notte.
Io vado a recuperare FM che dieci minuti fa ha annunciato "provo a fare un po' di stretching " e ora farfuglia qualcosa tipo "lasciami qui, voglio morire qui".
Vi farò sapere se sono riuscita a recuperarlo e portarlo a nanna o se ho deciso di dormire anch'io sul pavimento.
:-)
Venerdì sera aperitivo con amici, sabato mattina in palestra con FM per rimetterci un po' in forma prima del matrimonio, sabato sera a cena a casa dei miei futuri testimoni per un'ottima pizza fatta in casa e cotta nel forno a legna, domenica qualche lavoretto in giardino e poi un giretto alla fiera fantasy che si è tenuta a Parma.
Niente di follemente mondano o estroso, noi siamo fatti così: amiamo i piccoli piaceri, ci basta stare insieme alle persone che amiamo.
Fino al sabato mattina in palestra tutto è andato secondo i piani.
Peccato che nel pomeriggio, quando siamo scesi in cortile per raggiungere gli amici per cena, ci siamo accorti di un forte rumore d'acqua proveniente dal torrentello che scorre davanti casa nostra.
Una rapida occhiata ed è stato subito chiaro che avremmo dovuto cambiare programma: a seguito delle forti piogge il torrente è esondato e ha invaso tutto: strade, orti e purtroppo anche case!
Noi siamo stati molto fortunati, stiamo bene e abbiamo avuto lievissimi danni solo ad orto e giardino.
Non possiamo dire lo stesso di altri abitanti del nostro quartiere che si sono ritrovati la casa invasa da fango e detriti in pochissimo tempo.
Così non appena la strada è tornata percorribile ci siamo infilati stivaloni di gomma e impermeabili e siamo andati in giro a dare una mano a chi è stato meno fortunato di noi.
Ci si è presentato uno scenario desolante, non si sapeva da che parte iniziare.
Armati di pale da neve e scope ci siamo messi insieme ad altre persone a liberare il garage/taverna di una signora anziana. Mai visto tanto fango misto alla qualunque in vita mia.
Una volta tornata a casa, dopo una doccia bollente e con la pancia piena, mi sono sentita bene.
Sono stata contenta di aver aiutato qualcuno in difficoltà.
Tutto molto poetico.
Molto meno poetico il fatto che oggi mi faccia male TUTTO, punta del nasone compresa.
Cammino e sembro un tirannosauro con le emorroidi.
FM un orango displasico con i calli.
E brontoliamo ad ogni movimento.
"Mi gratteresti il naso?"
"Non ce la faccio"
"Allora prova a spostarmi un po' il gomito così magari ci arrivo da solo"
"Ahaiaiaiaiai"
"Fai piano"
Palestra più 3 ore di sgombero fango sono troppo per due pappemolli come noi.
L'impossibiltà a muoversi ha fatto sì che i programmi di oggi si riducessero a: rimandare il più possibile il momento in cui alzarsi dal letto, fare due passi fino al bar del paese per comprare brioches e giornale, fare due chiacchiere con i vicini per sapere come stavano, preparare il pranzo e vagare lamentosi tra letto, divano e sdraio in giardino.
La nota positiva per chi segue il blog per le ricette e non per sapere i fatti miei è che per pranzo abbiamo provato una ricetta rapida a prova di dolori muscolari :-)
FILETTO ALLE NOCCIOLE CON SALSA AROMATICA
Per 2 persone:
500 g di filetto di maiale
20 g di nocciole
olio
burro
vino bianco
1 foglia di alloro
sale e pepe
Accendete il forno a 180°C.
Tostate le nocciole in una padella antiaderente e strofinatele dopo averle avvolte in un canovaccio per togliere la pellicina, poi tritatele grossolanamente.
In una padella antiaderente versate un paio di cucchiai d'olio e una piccola noce di burro, fate scaldare e rosolate il filetto per un paio di minuti per lato.
Affettate il filetto in medaglioni non troppo sottili, disponeteli in una teglia e cospargeteli con le nocciole tritate.
Cuocete in forno per 5/10 minuti, a seconda della cottura che volete ottenere.
Mentre il filetto cuoce preparate la salsa: aggiungete al fondo di cottura della carne circa 1 dl di vino da cucina, la foglia di alloro, sale e pepe e fate ridurre a fuoco dolce.
Servite il filetto ben caldo accompagnato dalla salsa al vino.
Ora vi saluto e vi auguro una buona notte.
Io vado a recuperare FM che dieci minuti fa ha annunciato "provo a fare un po' di stretching " e ora farfuglia qualcosa tipo "lasciami qui, voglio morire qui".
Vi farò sapere se sono riuscita a recuperarlo e portarlo a nanna o se ho deciso di dormire anch'io sul pavimento.
:-)
mercoledì 1 giugno 2011
RAVIOLI DI ROBIOLA CON PESTO DI ZUCCHINE E BASILICO
Io e FM amiamo cucinare insieme (versione per la stampa).
Io amo cucinare con FM e lui è abbastanza bravo per reggere ai miei crolli nervosi quando gli esperimenti non vengono come dico io e allo stesso tempo fingere di divertirsi (versione non ufficiale e soprattutto non autorizzata :-)
Insomma, in cucina ci compensiamo come nella vita di coppia.
Io non ho pazienza e vorrei riuscire a fare tutto benissimo al primo colpo. Lui ha vagoni di pazienza e sa che anche i fallimenti servono per migliorare. Io combino casini e lui riordina.
Io sono ipercritica lui è anche troppo magnanimo.
Così finisce che dopo un'ora di passione attorno al piano di lavoro della cucina riusciamo a metterci a tavola e goderci un buon pasto, accompagnato magari da un buon vino, senza aver fatto vittime.
La cosa che facciamo più spesso insieme, anche perchè è la mia passione, è la pasta ripiena.
Questa volta ci siamo dilettati nella preparazione di questi ravioli sfiziosi.
Ingredienti per 4 persone:
200g farina bianca;
100 g di semola di grano duro;
3 uova
400 g di robiola
100 g di parmigiano grattugiato;
80 g di gherigli di noci;
300 g di zucchine;
50 g di basilico;
50 g di pinoli;
1 spicchio d'aglio;
olio, sale, pepe.
Preparate il ripieno mescolando la robiola con il parmigiano, le noci tritate ed un pizzico di sale.
Impastate la pasta all'uovo mescolando farina, semola e le tre uova fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo; stendetela in sfoglie sottili, distribuite il composto e formate i ravioli.
Affettate le zucchine e fatele rosolare con due cucchiai d'olio e lo spicchio d'aglio, aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere per una decina di minuti. Togliete le zucchine dal fuoco, eliminate l'aglio, lasciatele intiepidire e frullatele nel mixer assieme al basilico e a 30 g di pinoli.
Mettete il composto in una casseruolina, aggiungete 8 cucchiai di olio evo, sale qb e tenete in caldo la salsa a bagnomaria. Tostate i pinoli rimasti in una padella antiaderente.
Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli con il pesto di zucchine e i pinoli tostati.
Servite subito!
Buon appetito a tutti gli opposti che si attraggono :-)
Io amo cucinare con FM e lui è abbastanza bravo per reggere ai miei crolli nervosi quando gli esperimenti non vengono come dico io e allo stesso tempo fingere di divertirsi (versione non ufficiale e soprattutto non autorizzata :-)
Insomma, in cucina ci compensiamo come nella vita di coppia.
Io non ho pazienza e vorrei riuscire a fare tutto benissimo al primo colpo. Lui ha vagoni di pazienza e sa che anche i fallimenti servono per migliorare. Io combino casini e lui riordina.
Io sono ipercritica lui è anche troppo magnanimo.
Così finisce che dopo un'ora di passione attorno al piano di lavoro della cucina riusciamo a metterci a tavola e goderci un buon pasto, accompagnato magari da un buon vino, senza aver fatto vittime.
La cosa che facciamo più spesso insieme, anche perchè è la mia passione, è la pasta ripiena.
Questa volta ci siamo dilettati nella preparazione di questi ravioli sfiziosi.
Ingredienti per 4 persone:
200g farina bianca;
100 g di semola di grano duro;
3 uova
400 g di robiola
100 g di parmigiano grattugiato;
80 g di gherigli di noci;
300 g di zucchine;
50 g di basilico;
50 g di pinoli;
1 spicchio d'aglio;
olio, sale, pepe.
Preparate il ripieno mescolando la robiola con il parmigiano, le noci tritate ed un pizzico di sale.
Impastate la pasta all'uovo mescolando farina, semola e le tre uova fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo; stendetela in sfoglie sottili, distribuite il composto e formate i ravioli.
Affettate le zucchine e fatele rosolare con due cucchiai d'olio e lo spicchio d'aglio, aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere per una decina di minuti. Togliete le zucchine dal fuoco, eliminate l'aglio, lasciatele intiepidire e frullatele nel mixer assieme al basilico e a 30 g di pinoli.
Mettete il composto in una casseruolina, aggiungete 8 cucchiai di olio evo, sale qb e tenete in caldo la salsa a bagnomaria. Tostate i pinoli rimasti in una padella antiaderente.
Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli con il pesto di zucchine e i pinoli tostati.
Servite subito!
Buon appetito a tutti gli opposti che si attraggono :-)
venerdì 27 maggio 2011
POMODORI RIPIENI CON CREMA DI RICOTTA
Ci risiamo. E' tornata anche stavolta.
Lo so, ormai dovrei farmene una ragione: le stagioni sono 4 e gira che ti rigira prima o poi QUELLA si ripresenta.
L'estate, dico.
Si, si , evviva, la bella stagione, sole, caldo, mare, chitarra che strimpella, un bacio a labbra salate un fuoco quattro risate.
Ah-ah. Venite a passare le vacanze in pianura padana e poi ne riparliamo.
Qua a metà maggio siamo già stremati dal caldo, appiccicosi come un lecca lecca ciucciato e storditi dalle (inutili quanto copiose) aspersioni di Autan.
Una me.ra.vi.glia.
Personalmente sopravvivo solo grazie al fatto di abitare in campagna, alle numerose grigliate della domenica con le bruschette del Pierpa (tra l'altro: DEVO preparare un post solo per quelle) e al gelato.
Nei casi di emergenza ci sono sempre i ghiaccioli alla camomilla della mamma, ma questa è una lunga storia.
Anche preparare la cena diventa un problema, quando le temperature si fanno impegnative.
Alzi la mano chi con 30 gradi all'ombra e con vento a favore ha voglia di accendere forno e fornelli.
Giù quelle manine timide, piccole massaie masochiste.
Ci sono ricettine sfiziose che non necessitano di fornelli... prendete carta e penna e scrivete:
4 pomodori pachino
25 g di parmigiano
100 g di ricotta
20 g di mandorle
sale e pepe
olio al tartufo
Tagliate la calotta dei pomodorini, svuotateli dalla polpa e salateli leggermente all'interno.
In una ciotola lavorate la ricotta, il parmigiano grattugiato, le mandorle tritate finemente fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiustate di sale e pepe e riempite i pomodori con il composto ottenuto.
Se vi piace condite con un filo di olio al tartufo (in alternativa va benissimo anche l'olio e.v.o.) e rimettete le calottine sui pomodori.
Io, che sotto sotto nascondo un animo da piccola massaia masochista, per riempire i pomodorini ho avuto la brillante idea di usare la sac à poche.
Chissà perchè amiamo complicarci la vita (sospiro).
Seguono prove fotografiche della colluttazione avuta con l'odioso attrezzo da cucina.
Come sempre lei ha avuto la meglio (sospiro 2).
Lo so, ormai dovrei farmene una ragione: le stagioni sono 4 e gira che ti rigira prima o poi QUELLA si ripresenta.
L'estate, dico.
Si, si , evviva, la bella stagione, sole, caldo, mare, chitarra che strimpella, un bacio a labbra salate un fuoco quattro risate.
Ah-ah. Venite a passare le vacanze in pianura padana e poi ne riparliamo.
Qua a metà maggio siamo già stremati dal caldo, appiccicosi come un lecca lecca ciucciato e storditi dalle (inutili quanto copiose) aspersioni di Autan.
Una me.ra.vi.glia.
Personalmente sopravvivo solo grazie al fatto di abitare in campagna, alle numerose grigliate della domenica con le bruschette del Pierpa (tra l'altro: DEVO preparare un post solo per quelle) e al gelato.
Nei casi di emergenza ci sono sempre i ghiaccioli alla camomilla della mamma, ma questa è una lunga storia.
Anche preparare la cena diventa un problema, quando le temperature si fanno impegnative.
Alzi la mano chi con 30 gradi all'ombra e con vento a favore ha voglia di accendere forno e fornelli.
Giù quelle manine timide, piccole massaie masochiste.
Ci sono ricettine sfiziose che non necessitano di fornelli... prendete carta e penna e scrivete:
4 pomodori pachino
25 g di parmigiano
100 g di ricotta
20 g di mandorle
sale e pepe
olio al tartufo
Tagliate la calotta dei pomodorini, svuotateli dalla polpa e salateli leggermente all'interno.
In una ciotola lavorate la ricotta, il parmigiano grattugiato, le mandorle tritate finemente fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiustate di sale e pepe e riempite i pomodori con il composto ottenuto.
Se vi piace condite con un filo di olio al tartufo (in alternativa va benissimo anche l'olio e.v.o.) e rimettete le calottine sui pomodori.
Io, che sotto sotto nascondo un animo da piccola massaia masochista, per riempire i pomodorini ho avuto la brillante idea di usare la sac à poche.
Chissà perchè amiamo complicarci la vita (sospiro).
Seguono prove fotografiche della colluttazione avuta con l'odioso attrezzo da cucina.
Come sempre lei ha avuto la meglio (sospiro 2).
mercoledì 18 maggio 2011
INVOLTINI DI VITELLO CON SCAMORZA E SALVIA
Ho comprato un'altra pianta di salvia.
No, quella vecchia non è morta, anzi: ha invaso l'orto ed è talmente grande che sono quasi certa di aver visto un macaco dondolarsi appeso ad una foglia.
E' che questa... ha le foglioline che virano al viola. C'era il 3X2 al banchetto delle aromatiche al famoso mercatino di qualche domenica fa. Era chiaramente una piantina maltrattata. Ho letto da qualche parte che la salvia fa benissimo a tutto. Sono una maniaca delle aromatiche.
Uff, ok , ce l'ho fatta ad ammetterlo! Ho una dipendenza.
Ho comprato una marea di piante aromatiche che solo il Cielo sa come, quando e perchè userò... ma questo è un problema che dovrò risolvere nei prossimi post in cui tenterò di giustificare sul campo gli acquisti!
Iniziamo con la salvia glamour (purtroppo la colorazione viola in cottura si perde...)
Vi servono delle fettine di vitello, scamorza affumicata, ovviamente delle foglie di salvia,vino bianco, brodo (anche di dado), olio/ burro, sale, pepe, farina.
Stendete le fettine su un tagliere e salatele leggermente.
Affettate la scamorza sottilmente, posizionatela al centro della carne e arrotolate fino a formare un rotolo.
Posizionate su ogni involtino una foglia di salvia e legate il tutto con dello spago da cucina; infarinate e fate rosolare in olio/burro che avrete fatto precedentemente scaldare in una padella; appena la carne avrà preso colore aggiungete un po' di vino bianco e fate sfumare.
Aggiustate di sale e pepe e portate a cottura aggiungendo, se necessario, un po' di brodo caldo per fare in modo che rimanga un po' di sugo per la scarpetta! :-P
Sono pronti? Allora spacchettateli e mangiateli mentre sono ancora caldissimi!
Per questa ricetta ringrazio ufficialmente la mia amica Monica che sabato scorso, durante un'incursione notturna post pizza a casa sua, mi ha gentilmente regalato una confezione di cuore di brodo K. che ho prontamente utilizzato in questa ricetta :-)))
E la salvia viola è andata.
Ovviamente se avete suggerimenti, idee e consigli per utilizzare quegli ettari di salvia selvaggia che mi ritrovo nell'orto sono GRADITISSIMI ! :-)
No, quella vecchia non è morta, anzi: ha invaso l'orto ed è talmente grande che sono quasi certa di aver visto un macaco dondolarsi appeso ad una foglia.
E' che questa... ha le foglioline che virano al viola. C'era il 3X2 al banchetto delle aromatiche al famoso mercatino di qualche domenica fa. Era chiaramente una piantina maltrattata. Ho letto da qualche parte che la salvia fa benissimo a tutto. Sono una maniaca delle aromatiche.
Uff, ok , ce l'ho fatta ad ammetterlo! Ho una dipendenza.
Ho comprato una marea di piante aromatiche che solo il Cielo sa come, quando e perchè userò... ma questo è un problema che dovrò risolvere nei prossimi post in cui tenterò di giustificare sul campo gli acquisti!
Iniziamo con la salvia glamour (purtroppo la colorazione viola in cottura si perde...)
Vi servono delle fettine di vitello, scamorza affumicata, ovviamente delle foglie di salvia,vino bianco, brodo (anche di dado), olio/ burro, sale, pepe, farina.
Stendete le fettine su un tagliere e salatele leggermente.
Affettate la scamorza sottilmente, posizionatela al centro della carne e arrotolate fino a formare un rotolo.
Posizionate su ogni involtino una foglia di salvia e legate il tutto con dello spago da cucina; infarinate e fate rosolare in olio/burro che avrete fatto precedentemente scaldare in una padella; appena la carne avrà preso colore aggiungete un po' di vino bianco e fate sfumare.
Aggiustate di sale e pepe e portate a cottura aggiungendo, se necessario, un po' di brodo caldo per fare in modo che rimanga un po' di sugo per la scarpetta! :-P
Sono pronti? Allora spacchettateli e mangiateli mentre sono ancora caldissimi!
Per questa ricetta ringrazio ufficialmente la mia amica Monica che sabato scorso, durante un'incursione notturna post pizza a casa sua, mi ha gentilmente regalato una confezione di cuore di brodo K. che ho prontamente utilizzato in questa ricetta :-)))
E la salvia viola è andata.
Ovviamente se avete suggerimenti, idee e consigli per utilizzare quegli ettari di salvia selvaggia che mi ritrovo nell'orto sono GRADITISSIMI ! :-)
mercoledì 11 maggio 2011
Pasta con pomodorini gratinati
Mettete una domenica mattina soleggiata di maggio, spesa a gironzolare per vivai e mercatini con il vostro futuro marito alla ricerca di piante e fiori per il vostro portico.
Mettete il ritorno a casa, allegro, con la macchina piena di fiori, piante aromatiche e buoni propositi per un giardinaggio consapevole.
Ecco, in questo scenario idilliaco metteteci i due romanticoni che aprono il frigo e ... è vuoto.
Aggiungete un sottofondo di brontolìo di stomaco: avete appena ottenuto lo scenario tipico per una ricettina svuotafrigo!
Un po' di pomodorini cigliegia, pangrattato, parmigiano grattugiato, origano (o timo, basilico, maggiorana... o un bel mix a casaccio, come ho fatto io!), olio di oliva, sale, pepe, uno spicchio d'aglio.
Ah, si, gli spaghetti.
Se la vostra dispensa è messa peggio di così ordinate una pizza.
In caso contrario il pranzo della domenica è salvo.
Un po' frugale, è vero, ma visto che al pomeriggio abbiamo intenzione di dedicarci alle piante appena acquistate è l'ideale per fare in modo che l'abbiocco non abbia la meglio su di noi ...
Accendo il forno a 190°C, ventilato, funzione grill.
Metto l'acqua a bollire.
Taglio in due una decina di pomodorini, li svuoto da polpa e semi, li salo leggermente all'interno e li capovolgo su di un tagliere rivestito con carta da cucina , in modo che perdano un po' della loro acqua.
Mescolo un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato con altrettanti cucchiai di pangrattato, le erbe aromatiche sminuzzate e olio q.b. per ottenere un impasto sodo.
Aggiusto di sale e pepe.
Quando il forno è caldo stendo un foglio di carta forno sulla placca e vi posiziono i pomodorini riempiti con la farcia aromatica, lasciandoli gratinare finchè la superficie del ripieno diventa dorata.
Butto la pasta nell'acqua precedentemente salata e mentre cuoce scaldo in una padella antiaderente un paio di cucchiai d'olio e uno spicchio d'aglio.
Scolo la pasta ancora al dente e la faccio saltare nella padella con l'olio aromatizzato, infine aggiungo i pomodorini e mescolo delicatamente (ehm, almeno più delicatamente di me. Seguono prove fotografiche della mia proverbiale "delicatezza")
Mettete il ritorno a casa, allegro, con la macchina piena di fiori, piante aromatiche e buoni propositi per un giardinaggio consapevole.
Ecco, in questo scenario idilliaco metteteci i due romanticoni che aprono il frigo e ... è vuoto.
Aggiungete un sottofondo di brontolìo di stomaco: avete appena ottenuto lo scenario tipico per una ricettina svuotafrigo!
Un po' di pomodorini cigliegia, pangrattato, parmigiano grattugiato, origano (o timo, basilico, maggiorana... o un bel mix a casaccio, come ho fatto io!), olio di oliva, sale, pepe, uno spicchio d'aglio.
Ah, si, gli spaghetti.
Se la vostra dispensa è messa peggio di così ordinate una pizza.
In caso contrario il pranzo della domenica è salvo.
Un po' frugale, è vero, ma visto che al pomeriggio abbiamo intenzione di dedicarci alle piante appena acquistate è l'ideale per fare in modo che l'abbiocco non abbia la meglio su di noi ...
Accendo il forno a 190°C, ventilato, funzione grill.
Metto l'acqua a bollire.
Taglio in due una decina di pomodorini, li svuoto da polpa e semi, li salo leggermente all'interno e li capovolgo su di un tagliere rivestito con carta da cucina , in modo che perdano un po' della loro acqua.
Mescolo un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato con altrettanti cucchiai di pangrattato, le erbe aromatiche sminuzzate e olio q.b. per ottenere un impasto sodo.
Aggiusto di sale e pepe.
Quando il forno è caldo stendo un foglio di carta forno sulla placca e vi posiziono i pomodorini riempiti con la farcia aromatica, lasciandoli gratinare finchè la superficie del ripieno diventa dorata.
Butto la pasta nell'acqua precedentemente salata e mentre cuoce scaldo in una padella antiaderente un paio di cucchiai d'olio e uno spicchio d'aglio.
Scolo la pasta ancora al dente e la faccio saltare nella padella con l'olio aromatizzato, infine aggiungo i pomodorini e mescolo delicatamente (ehm, almeno più delicatamente di me. Seguono prove fotografiche della mia proverbiale "delicatezza")
sabato 7 maggio 2011
NON TUTTE LE ERBACCE VENGONO PER NUOCERE
Stiamo parlando dell'ortica, in particolare.
Quanti di voi da piccoli hanno avuto un incontro/scontro con questa permalosa erba infestante?
Io, essendo un'allegra campagnola che trascorreva le estati nella casa di campagna dei nonni/zii rincorrendo gatti e galline, ho passato l'intera infanzia con le gambe a pois. Rossi. In rilievo.
Sarà pur vero che i pois sono chic ma questi prudevano tremendamente ed io medito vendetta da sempre.
Ho atteso molto ma è giunta l'ora della mia riscossa.
Ortiche tremate.
Sto per dare indicazioni su come eliminarvi.
TORTELLI DI ORTICHE
Ingredienti per circa 80 tortelli.
Ripieno:
250 g di ricotta
250 g di mascarpone
100 g di cime di ortica
1 uovo
parmigiano qb per rendere l'impasto sodo
noce moscata qb
sale qb
Sfoglia:
Aehm.
Rieccoci con la storia delle u.d.m. personalizzate.
Io adopero un cucchiaio donatomi da mia madre, così quando dice "mettine un cucchiaio" non stiamo lì a disquisire su che cucchiaio intende. Quello dell'ikea?Quello dei bollini del Conad?Quello della promozione del prosciutto cotto?(tutta argenteria a casa nostra, come potete notare...)
Solitamente io uso la seguente proporzione: 3 cucchiai colmi di farina per ogni uovo, più un paio di cucchiai di semola. Per 80 tortelli uso 3 uova, 9 cucchiai di farina e un paio di cucchiai di semola.
La gente normale usa 100 g di farina per ogni uovo.
Vi lascio totalmente liberi di scegliere :-)
Ora il tutto sta nel trovare le ortiche.
Se ne fate una questione personale tornate nel cortile dove crescevano quelle che vi hanno importunato quando eravate solo dei bimbi che volevano correre liberi in calzoni corti.
Potrebbe essere terapeutico.
Io ho attinto alla foresta che affligge il nostro orto, unendo l'utile al dilettevole.
Una volta trovate le ortiche infilatevi dei guanti di gomma e raccogliete solo le cime delle piante, l'ideale è che siano piante giovani e con foglioline tenere.
Fate bollire abbondante acqua salata e scottate le ortiche per per 8/10 minuti, scolatele e lasciatele raffreddare prima di strizzarle accuratamente e sminuzzarle.
Mettetele in una terrina capiente, aggiungete mascarpone, ricotta, l'uovo, il parmigiano, una grattata di noce moscata. Aggiustate di sale.
Per la pasta all'uovo impastate gli ingredienti e aggiustate eventualmente le quantità fino ad ottenere un composto ben sodo e non appiccicoso.
Tirate la sfoglia, formate i tortelli e cuoceteli in acqua bollente salata: i tempi di cottura dipendono molto dal tipo di sfoglia che avete ottenuto , se più o meno soda, se con o senza semola.
Mi duole dirvelo ma in questi casi il metodo empirico è l'unica via.
Vi tocca di assaggiare un tortello, ad un certo punto.
Vedetelo come un sacrificio in nome dell'arte culinaria.
Una volta cotti i nostri tortelli sono stati conditi come insegna la migliore tradizione parmigiana: affogati nel burro fuso e salvati con il parmigiano reggiano.
Non volendo avere sulla coscienza le vostre analisi del sangue vi dico: condite responsabilmente!
E se proprio non ce la fate rimangono sempre la Raffaella nazionale e un danacol al giorno.
Buon appetito!
Quanti di voi da piccoli hanno avuto un incontro/scontro con questa permalosa erba infestante?
Io, essendo un'allegra campagnola che trascorreva le estati nella casa di campagna dei nonni/zii rincorrendo gatti e galline, ho passato l'intera infanzia con le gambe a pois. Rossi. In rilievo.
Sarà pur vero che i pois sono chic ma questi prudevano tremendamente ed io medito vendetta da sempre.
Ho atteso molto ma è giunta l'ora della mia riscossa.
Ortiche tremate.
Sto per dare indicazioni su come eliminarvi.
TORTELLI DI ORTICHE
Ingredienti per circa 80 tortelli.
Ripieno:
250 g di ricotta
250 g di mascarpone
100 g di cime di ortica
1 uovo
parmigiano qb per rendere l'impasto sodo
noce moscata qb
sale qb
Sfoglia:
Aehm.
Rieccoci con la storia delle u.d.m. personalizzate.
Io adopero un cucchiaio donatomi da mia madre, così quando dice "mettine un cucchiaio" non stiamo lì a disquisire su che cucchiaio intende. Quello dell'ikea?Quello dei bollini del Conad?Quello della promozione del prosciutto cotto?(tutta argenteria a casa nostra, come potete notare...)
Solitamente io uso la seguente proporzione: 3 cucchiai colmi di farina per ogni uovo, più un paio di cucchiai di semola. Per 80 tortelli uso 3 uova, 9 cucchiai di farina e un paio di cucchiai di semola.
La gente normale usa 100 g di farina per ogni uovo.
Vi lascio totalmente liberi di scegliere :-)
Ora il tutto sta nel trovare le ortiche.
Se ne fate una questione personale tornate nel cortile dove crescevano quelle che vi hanno importunato quando eravate solo dei bimbi che volevano correre liberi in calzoni corti.
Potrebbe essere terapeutico.
Io ho attinto alla foresta che affligge il nostro orto, unendo l'utile al dilettevole.
Una volta trovate le ortiche infilatevi dei guanti di gomma e raccogliete solo le cime delle piante, l'ideale è che siano piante giovani e con foglioline tenere.
Fate bollire abbondante acqua salata e scottate le ortiche per per 8/10 minuti, scolatele e lasciatele raffreddare prima di strizzarle accuratamente e sminuzzarle.
Mettetele in una terrina capiente, aggiungete mascarpone, ricotta, l'uovo, il parmigiano, una grattata di noce moscata. Aggiustate di sale.
Per la pasta all'uovo impastate gli ingredienti e aggiustate eventualmente le quantità fino ad ottenere un composto ben sodo e non appiccicoso.
Tirate la sfoglia, formate i tortelli e cuoceteli in acqua bollente salata: i tempi di cottura dipendono molto dal tipo di sfoglia che avete ottenuto , se più o meno soda, se con o senza semola.
Mi duole dirvelo ma in questi casi il metodo empirico è l'unica via.
Vi tocca di assaggiare un tortello, ad un certo punto.
Vedetelo come un sacrificio in nome dell'arte culinaria.
Una volta cotti i nostri tortelli sono stati conditi come insegna la migliore tradizione parmigiana: affogati nel burro fuso e salvati con il parmigiano reggiano.
Non volendo avere sulla coscienza le vostre analisi del sangue vi dico: condite responsabilmente!
E se proprio non ce la fate rimangono sempre la Raffaella nazionale e un danacol al giorno.
Buon appetito!
Pici 1 - Ortiche 0. Tiè.
mercoledì 4 maggio 2011
IO RINASCERO'...
Alce a primaveraaaa....
Si, lo so, puntigliosi che non siete altro: era un cervo.
In Svezia però si vede che Cocciante non è mai andato per la maggiore, per cui le formine per i biscotti dell'Ikea prevedono solo l'alce. La lumaca. Lo scoiattolo con problemi con la scoiattola. La volpe con la polio.
Ok, torniamo a noi.
Io e la mia amichetta Franciseparataallanascita abbiamo un sogno: aprire una biscotteria-sala da te-kint cafè-libreria-cioccolateria dove dare rifugio a tutte le donnine dell'ottocento Jane Austen dipendenti che vogliono trovare riparo dalla società moderna.
Praticamente un rifugio per noi due mascherato da attività commerciale.
La faccenda ha tre presupposti: far comparire i soldi, reperire dei grembiuli a pois e avere un po' di repertorio in materia di biscotti.
Siamo partite dai biscotti, ma lavoreremo anche sul resto confidando che nell'ultimo film di Harry Potter ci sia una qualche formula per materializzare gli euro. (Finanziamentum a tasso zerummmm! Ok, questa non funziona.)
Il primo esperimento è stato tutto da ridere, a partire dalla scelta delle formine.
Abbiamo anche passato due ore a sfogliare "Il libro d'oro dei biscotti" sbavando sulle pagine e giungendo alla conclusione che avendo in casa solo farina, latte, zucchero, burro e uova le ipotesi fattibili si riducevano ad una sola. La trovate a pag.90: Biscotti al burro croccanti.
Sorvolerò sul dubbio di come si possa essere amica di una tizia che in casa non ha un paio di noci pecan, un pizzico di cardamomo o un tizio delle Fiji che ti insegni a fare i biscotti al cocco e passerò, non senza darmi un certo tono di superiorità, alla ricetta..
ALCI (e altri animali con problemi vari) AL BURRO CROCCANTI.
Ingredienti per 12-16 biscotti.
1 tuorlo
2 cucchiai di latte
100 g di burro
180 g di farina
70 g di zucchero
sale qb
Lavorate il tuorlo con il latte in una ciotola fino ad ottenere un composto spumoso.
Mescolate il burro, la farina, lo zucchero e il sale in una terrina di media grandezza poi incorporate il composto di uova e latte finché non otterrete un composto omogeneo.
Date alla pasta la forma di un disco e riponetela in frigo per almeno mezz'ora.
Scaldate il forno a 200°C e imburrate una placca da forno.
Stendete la pasta con uno spessore di 3 mm circa, ritagliate i biscotti e poneteli in forno per 5-8 minuti o fino a quando saranno dorati.
Per nessun motivo al mondo in questo delicatissimo momento dovrete distrarvi .
Soprattutto se il timer del forno dell'amica suona ad minchium e vi siete messe a chiacchierare di abiti da cerimonia e acconciature da sposa.
Se lo fate i biscotti se ne accorgeranno e provvederanno a diventare più croccanti del previsto.
Non che a noi sia successo eh, siamo delle professioniste, facevo solo un esempio di distrazione piuttosto comune. :-)
Per buon auspicio il primo biscotto è stato assaggiato spezzandolo a metà e dividendocelo da brave bambine, ustionandoci anche in parti uguali le lingue. Siamo soce , no?:-)
Ultimo particolare della giornata di prova pratica di biscotteria.
Alla sera mi telefona mia madre.
"Ninì, tutto bene?Cos'hai fatto oggi?"
"Ho fatto un salto dalla Franci a fare i biscotti."
"Ah, e come sta?Bene? E la sua mamma?Me l'hai salutata?"
Per la precisione "fare un salto dalla Franci per fare i biscotti" per me significa spararmi un'ottantina di km in autostrada con annessa litigata con il casello automatico che mi ha dato un resto di 15 euro in monetine da 1.
E' bello vedere che mia madre, dopo 13 anni di stramberie, ha deciso di smettere di farsi domande.
Si, lo so, puntigliosi che non siete altro: era un cervo.
In Svezia però si vede che Cocciante non è mai andato per la maggiore, per cui le formine per i biscotti dell'Ikea prevedono solo l'alce. La lumaca. Lo scoiattolo con problemi con la scoiattola. La volpe con la polio.
Ok, torniamo a noi.
Io e la mia amichetta Franciseparataallanascita abbiamo un sogno: aprire una biscotteria-sala da te-kint cafè-libreria-cioccolateria dove dare rifugio a tutte le donnine dell'ottocento Jane Austen dipendenti che vogliono trovare riparo dalla società moderna.
Praticamente un rifugio per noi due mascherato da attività commerciale.
La faccenda ha tre presupposti: far comparire i soldi, reperire dei grembiuli a pois e avere un po' di repertorio in materia di biscotti.
Siamo partite dai biscotti, ma lavoreremo anche sul resto confidando che nell'ultimo film di Harry Potter ci sia una qualche formula per materializzare gli euro. (Finanziamentum a tasso zerummmm! Ok, questa non funziona.)
Il primo esperimento è stato tutto da ridere, a partire dalla scelta delle formine.
Abbiamo anche passato due ore a sfogliare "Il libro d'oro dei biscotti" sbavando sulle pagine e giungendo alla conclusione che avendo in casa solo farina, latte, zucchero, burro e uova le ipotesi fattibili si riducevano ad una sola. La trovate a pag.90: Biscotti al burro croccanti.
Sorvolerò sul dubbio di come si possa essere amica di una tizia che in casa non ha un paio di noci pecan, un pizzico di cardamomo o un tizio delle Fiji che ti insegni a fare i biscotti al cocco e passerò, non senza darmi un certo tono di superiorità, alla ricetta..
ALCI (e altri animali con problemi vari) AL BURRO CROCCANTI.
Ingredienti per 12-16 biscotti.
1 tuorlo
2 cucchiai di latte
100 g di burro
180 g di farina
70 g di zucchero
sale qb
Lavorate il tuorlo con il latte in una ciotola fino ad ottenere un composto spumoso.
Mescolate il burro, la farina, lo zucchero e il sale in una terrina di media grandezza poi incorporate il composto di uova e latte finché non otterrete un composto omogeneo.
Date alla pasta la forma di un disco e riponetela in frigo per almeno mezz'ora.
Scaldate il forno a 200°C e imburrate una placca da forno.
Stendete la pasta con uno spessore di 3 mm circa, ritagliate i biscotti e poneteli in forno per 5-8 minuti o fino a quando saranno dorati.
Per nessun motivo al mondo in questo delicatissimo momento dovrete distrarvi .
Soprattutto se il timer del forno dell'amica suona ad minchium e vi siete messe a chiacchierare di abiti da cerimonia e acconciature da sposa.
Se lo fate i biscotti se ne accorgeranno e provvederanno a diventare più croccanti del previsto.
Non che a noi sia successo eh, siamo delle professioniste, facevo solo un esempio di distrazione piuttosto comune. :-)
Per buon auspicio il primo biscotto è stato assaggiato spezzandolo a metà e dividendocelo da brave bambine, ustionandoci anche in parti uguali le lingue. Siamo soce , no?:-)
Ultimo particolare della giornata di prova pratica di biscotteria.
Alla sera mi telefona mia madre.
"Ninì, tutto bene?Cos'hai fatto oggi?"
"Ho fatto un salto dalla Franci a fare i biscotti."
"Ah, e come sta?Bene? E la sua mamma?Me l'hai salutata?"
Per la precisione "fare un salto dalla Franci per fare i biscotti" per me significa spararmi un'ottantina di km in autostrada con annessa litigata con il casello automatico che mi ha dato un resto di 15 euro in monetine da 1.
E' bello vedere che mia madre, dopo 13 anni di stramberie, ha deciso di smettere di farsi domande.
domenica 1 maggio 2011
Non sono cattiva ...
Sono solo disorganizzata!
E' stato un periodo pieno di avvenimenti , ho post di cose carine (e tremendamente biscottose) da pubblicare in arretrato, zero abilità per ricavare un po' di tempo da dedicare al blog ma abbiate fede : ritornerò.
Anche se a dire il vero per come sono piacevole sarebbe più corretto dire "mi riproporrò"...
..come l'aglio dopo due ore che l'hai mangiato, quando pensavi di averlo digerito e debellato ed invece eccolo lì, torna nel momento più inopportuno :-P
Sono passata di qui solo perchè ho appena trascorso un weekend talmente divertente, fatto di ragazze a spasso per San Benedetto del Tronto alla ricerca di scarpe matrimoniali, di cavalli che indicano la via, di risate fino alle 4 del mattino, di chiacchiere allo sfinimento, di bouquet paraspifferi e fotografi crudeli, di paccottiglia egittizzante, di profezie, di olive ascolane incandescenti, di limone che tanto sgrassa tutto, di persone adorabili e spassosissime che ... niente, lo dovevo scrivere e basta.
Vado a nanna, ora, con un sorriso stampato in faccia tipo bimba di 8 anni appena tornata da una gita :-)
E' stato un periodo pieno di avvenimenti , ho post di cose carine (e tremendamente biscottose) da pubblicare in arretrato, zero abilità per ricavare un po' di tempo da dedicare al blog ma abbiate fede : ritornerò.
Anche se a dire il vero per come sono piacevole sarebbe più corretto dire "mi riproporrò"...
..come l'aglio dopo due ore che l'hai mangiato, quando pensavi di averlo digerito e debellato ed invece eccolo lì, torna nel momento più inopportuno :-P
Sono passata di qui solo perchè ho appena trascorso un weekend talmente divertente, fatto di ragazze a spasso per San Benedetto del Tronto alla ricerca di scarpe matrimoniali, di cavalli che indicano la via, di risate fino alle 4 del mattino, di chiacchiere allo sfinimento, di bouquet paraspifferi e fotografi crudeli, di paccottiglia egittizzante, di profezie, di olive ascolane incandescenti, di limone che tanto sgrassa tutto, di persone adorabili e spassosissime che ... niente, lo dovevo scrivere e basta.
Vado a nanna, ora, con un sorriso stampato in faccia tipo bimba di 8 anni appena tornata da una gita :-)
lunedì 14 febbraio 2011
Pocotti croccanti alle mandorle e limone
Ed eccoci qui.
La festa più amata da almeno due categorie di persone.
I quindicenni che decidono che sia un modo dignitoso per rovinarsi l'adolescenza quello di dichiararsi proprio oggi a qualcuno che non è neanche a conoscenza del fatto che vivano sullo stesso pianeta e i fioristi.
La simpaticissima fiorista che lavora sotto al mio ufficio stamattina alle 8 era già sulla soglia del negozio con un sorriso tipo testimonial di un dentifricio sbiancante.
E questo la dice lunga sulla fantomatica ripresa economica del paese, perchè non ci credo che fosse entusiasta all'idea di impacchettare decine e decine di rose rosse da 4 € a uomini che si sono ricordati della ricorrenza sentendolo alla radio e sono accorsi frettolosamente a comprare l'antidoto contro una notte sul divano.
Io, da diversamente romantica quale sono, non ho mai amato particolarmente questa festa...
Però adoro i cuoricini e quale occasione migliore per far passare la mia mania per un qualcosa di perfettamente normale?
Eccovi la ricetta per dei biscottini croccanti e non troppo dolci, con un piacevole retrogusto finale di limone.
Sono facili, buoni e vi salveranno i nervi in una domenica in cui , prese dalla fregola biscottifera pseudoromantica pre sanvalentiniana, vi accorgerete di non avere nemmeno un uovo in casa.
Ricetta per 12-16 biscotti:
125g di burro
150 g di zucchero
225 g di farina bianca
100g di mandorle macinate finemente
succo di un limone
sale
Lavorate il burro e lo zucchero in una terrina con lo sbattitore elettrico fino ad ottenere una crema.
Incorporate la farina, le mandorle e un pizzico di sale. Aggiungete il succo di limone gradatamente: la pasta deve rimanere soda. Date alla pasta la forma di un disco, avvolgetela nella pellicola per alimenti e lasciatela riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Scaldate il forno a 190°C, imburrate una PLACCA DA FORNO (questa la capiranno solo le mie testimoni di nozze ma ne vale la pena) .
Stendete la pasta in uno spessore di circa 5 mm e tagliate i biscotti con un tagliabiscotti a scelta.
Magari a cuore. No, la butto lì eh, solo per dare un'idea, non vorrei mai condizionarvi.
Mettete i biscotti sulla PLACCA DA FORNO a circa 5 cm l'uno dall'altro e fateli cuocere per 12-15 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati.
Lasciateli raffreddare sulla PLACCA DA FORNO finchè non saranno induriti poi trasferiteli su una griglia per farli rafferddare completamente.
E ora bando agli indugi: amatevi, su.
Amate qualcuno, qualcosa, o ancora meglio. Amate voi stessi.
Io smetto per un secondo di fare la cinica perculista e dedico la foto all'uomo che mi sopporta tutti i giorni, mica solo per S.Valentino :-)
La festa più amata da almeno due categorie di persone.
I quindicenni che decidono che sia un modo dignitoso per rovinarsi l'adolescenza quello di dichiararsi proprio oggi a qualcuno che non è neanche a conoscenza del fatto che vivano sullo stesso pianeta e i fioristi.
La simpaticissima fiorista che lavora sotto al mio ufficio stamattina alle 8 era già sulla soglia del negozio con un sorriso tipo testimonial di un dentifricio sbiancante.
E questo la dice lunga sulla fantomatica ripresa economica del paese, perchè non ci credo che fosse entusiasta all'idea di impacchettare decine e decine di rose rosse da 4 € a uomini che si sono ricordati della ricorrenza sentendolo alla radio e sono accorsi frettolosamente a comprare l'antidoto contro una notte sul divano.
Io, da diversamente romantica quale sono, non ho mai amato particolarmente questa festa...
Però adoro i cuoricini e quale occasione migliore per far passare la mia mania per un qualcosa di perfettamente normale?
Eccovi la ricetta per dei biscottini croccanti e non troppo dolci, con un piacevole retrogusto finale di limone.
Sono facili, buoni e vi salveranno i nervi in una domenica in cui , prese dalla fregola biscottifera pseudoromantica pre sanvalentiniana, vi accorgerete di non avere nemmeno un uovo in casa.
Ricetta per 12-16 biscotti:
125g di burro
150 g di zucchero
225 g di farina bianca
100g di mandorle macinate finemente
succo di un limone
sale
Lavorate il burro e lo zucchero in una terrina con lo sbattitore elettrico fino ad ottenere una crema.
Incorporate la farina, le mandorle e un pizzico di sale. Aggiungete il succo di limone gradatamente: la pasta deve rimanere soda. Date alla pasta la forma di un disco, avvolgetela nella pellicola per alimenti e lasciatela riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Scaldate il forno a 190°C, imburrate una PLACCA DA FORNO (questa la capiranno solo le mie testimoni di nozze ma ne vale la pena) .
Stendete la pasta in uno spessore di circa 5 mm e tagliate i biscotti con un tagliabiscotti a scelta.
Magari a cuore. No, la butto lì eh, solo per dare un'idea, non vorrei mai condizionarvi.
Mettete i biscotti sulla PLACCA DA FORNO a circa 5 cm l'uno dall'altro e fateli cuocere per 12-15 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati.
Lasciateli raffreddare sulla PLACCA DA FORNO finchè non saranno induriti poi trasferiteli su una griglia per farli rafferddare completamente.
E ora bando agli indugi: amatevi, su.
Amate qualcuno, qualcosa, o ancora meglio. Amate voi stessi.
Io smetto per un secondo di fare la cinica perculista e dedico la foto all'uomo che mi sopporta tutti i giorni, mica solo per S.Valentino :-)
mercoledì 2 febbraio 2011
Pocotti morbidi al cocco
Oggi è una giornata amara.
Di quelle che apri gli occhi e hai la sensazione di aver passato una brutta nottata.
Poi ti svegli per bene e ti ricordi esattamente che in realtà hai passato una brutta serata, e se possibile una notte peggiore. A volte durante la giornata peggiora, in modo piuttosto beffardo.
Purtroppo molto spesso i nostri problemi sono più grandi di noi. Per varie ragioni inaffrontabili.
Allora le soluzioni sono due.
Compiangersi o trovare un modo per provare sollievo.
Oggi è una giornata in cui ho deciso per il sollievo.
Allora ho portato a termine il mio lavoro, ho fatto due chiacchiere con un amico speciale, sono tornata a casa e sono andata a fare a palle di neve con il mio boxer, Sky.
Fare a palle di neve con lui vuole dire che io le lancio e lui fa di tutto per ingoiarle al volo :-)
Poi sono tornata in casa e ho preparato una tazza di tisana al lampone e vaniglia per me e una camomilla per Coffee, il mio gattopuzzola.
Ha una brutta infezione agli occhi e oltre agli antibiotici la veterinaria mi ha consigliato di fargli degli impacchi con la camomilla.
Io gli facevo gli impacchi e lui, povero, mi faceva le fusa.
A volte ti sprechi per trattare altrettanto bene le persone e in cambio prendi dei calci nel sedere.
Ma basta recriminare, si è detto che oggi è il giorno del sollievo.
Ci sono diverse "cose" che non smettono mai di farmi sentire di buon umore.
Una sono i miei nipoti, e vi spiego il titolo del post.
I pocotti sono la rivisitazione dei biscotti da parte della mia nipotina Simo.
Una che, giusto per farvi capire il tipo, ha reagito al suo primo regalo di Natale (un paio di scarpe da ginnastica rosa super glitterate ricevute ad appena 5 mesi d'età ) esclamando "UAO". Punto.
La ragazza ha sempre avuto una gran stoffa :-)
L'altra cosa sono i biscotti.
Farli e mangiarli per me è terapeutico.
Tutte le volte che sono triste, delusa o arrabbiata mi viene la "sindrome da dolce forno".
Produco biscotti a gogo.
Quindi oggi, dopo le palle di neve e la camomilla per Coffee, ho preparato i pocotti morbidi al cocco, ricetta tratta dallo splendido volume "Il libro d'oro dei biscotti", edito da Mondadori.
Dosi per 15 pocotti .
150 g di farina bianca
1 cucchiaino di lievito in polvere
125 g di burro
100 g di zucchero
1 uovo
125 g di cocco a scaglie
sale
Scaldate il forno a 200°C e imburrate due piastre da forno.
Setacciate la farina, il lievito e un pizzico di sale in una ciotola di media grandezza.
Lavorate il burro e lo zucchero in una terrina capiente con uno sbattitore elettrico ad alta velocità fino ad ottenere una crema.
Incorporate l'uovo senza mescolare troppo.
Incorporate anche gli ingredienti secchi e il cocco, mescolando bene.
Versate delle cucchiaiate di pasta alla distanza di 5 cm sulle piastre e comprimete leggermente con una forchetta.
Fate cuocere i pocotti per 10-15 minuti o fino a quando saranno dorati.
Lasciateli raffreddare sulla piastra per 15 minuti, poi trasferiteli su una griglia e lasciateli raffreddare completamente.
E adesso mangiateveli, che vi fanno bene. Ok, magari non tutti e quindici.
Si si lo zucchero, va bè il burro.
Sappiatelo, vi fa molto, ma molto, ma infinitamente più male tutto il dolore che vi tenete dentro.
Un abbraccio.
P.S. Mara, su, sii felice anche tu. Dopo solo 2 anni di attesa riesco a farti avere la ricetta dei biscotti al cocco.
Anche tu, falli e mangiali. E sbriciola ovunque :-)))))
Di quelle che apri gli occhi e hai la sensazione di aver passato una brutta nottata.
Poi ti svegli per bene e ti ricordi esattamente che in realtà hai passato una brutta serata, e se possibile una notte peggiore. A volte durante la giornata peggiora, in modo piuttosto beffardo.
Purtroppo molto spesso i nostri problemi sono più grandi di noi. Per varie ragioni inaffrontabili.
Allora le soluzioni sono due.
Compiangersi o trovare un modo per provare sollievo.
Oggi è una giornata in cui ho deciso per il sollievo.
Allora ho portato a termine il mio lavoro, ho fatto due chiacchiere con un amico speciale, sono tornata a casa e sono andata a fare a palle di neve con il mio boxer, Sky.
Fare a palle di neve con lui vuole dire che io le lancio e lui fa di tutto per ingoiarle al volo :-)
Poi sono tornata in casa e ho preparato una tazza di tisana al lampone e vaniglia per me e una camomilla per Coffee, il mio gattopuzzola.
Ha una brutta infezione agli occhi e oltre agli antibiotici la veterinaria mi ha consigliato di fargli degli impacchi con la camomilla.
Io gli facevo gli impacchi e lui, povero, mi faceva le fusa.
A volte ti sprechi per trattare altrettanto bene le persone e in cambio prendi dei calci nel sedere.
Ma basta recriminare, si è detto che oggi è il giorno del sollievo.
Ci sono diverse "cose" che non smettono mai di farmi sentire di buon umore.
Una sono i miei nipoti, e vi spiego il titolo del post.
I pocotti sono la rivisitazione dei biscotti da parte della mia nipotina Simo.
Una che, giusto per farvi capire il tipo, ha reagito al suo primo regalo di Natale (un paio di scarpe da ginnastica rosa super glitterate ricevute ad appena 5 mesi d'età ) esclamando "UAO". Punto.
La ragazza ha sempre avuto una gran stoffa :-)
L'altra cosa sono i biscotti.
Farli e mangiarli per me è terapeutico.
Tutte le volte che sono triste, delusa o arrabbiata mi viene la "sindrome da dolce forno".
Produco biscotti a gogo.
Quindi oggi, dopo le palle di neve e la camomilla per Coffee, ho preparato i pocotti morbidi al cocco, ricetta tratta dallo splendido volume "Il libro d'oro dei biscotti", edito da Mondadori.
Dosi per 15 pocotti .
150 g di farina bianca
1 cucchiaino di lievito in polvere
125 g di burro
100 g di zucchero
1 uovo
125 g di cocco a scaglie
sale
Scaldate il forno a 200°C e imburrate due piastre da forno.
Setacciate la farina, il lievito e un pizzico di sale in una ciotola di media grandezza.
Lavorate il burro e lo zucchero in una terrina capiente con uno sbattitore elettrico ad alta velocità fino ad ottenere una crema.
Incorporate l'uovo senza mescolare troppo.
Incorporate anche gli ingredienti secchi e il cocco, mescolando bene.
Versate delle cucchiaiate di pasta alla distanza di 5 cm sulle piastre e comprimete leggermente con una forchetta.
Fate cuocere i pocotti per 10-15 minuti o fino a quando saranno dorati.
Lasciateli raffreddare sulla piastra per 15 minuti, poi trasferiteli su una griglia e lasciateli raffreddare completamente.
E adesso mangiateveli, che vi fanno bene. Ok, magari non tutti e quindici.
Si si lo zucchero, va bè il burro.
Sappiatelo, vi fa molto, ma molto, ma infinitamente più male tutto il dolore che vi tenete dentro.
Un abbraccio.
P.S. Mara, su, sii felice anche tu. Dopo solo 2 anni di attesa riesco a farti avere la ricetta dei biscotti al cocco.
Anche tu, falli e mangiali. E sbriciola ovunque :-)))))
lunedì 31 gennaio 2011
RISOTTO ALLA SALSICCIA E VINO ROSSO
Questa ricetta inizia con un avvertimento.
Oltre ad essere una ricetta all'insegna del qb prevede l'utilizzo uno degli strumenti più temuti.... dalla mia amica Franci.
La tentacolare pentola a pressione.
Io la adoro, la trovo pratica, comoda ed efficiente.
La Franci, se disgraziatamente mi becca mentre la uso in assenza di un adulto (ovvero FM) mi manda a casa Bertolaso e la protezione civile al completo.
Quindi se anche voi vivete nel terrore che la vostra pentola a pressione improvvisamente esploda creando un fungo atomico tra i fornelli non proseguite.
Per tutte le altre ecco gli ingredienti, per due persone.
Ah, utilizzerò un'unità di misura universale perchè con la pentola a pressione non si può proprio andare a occhio: il bicchiere di Nutella.
Se non avete almeno un servizio di bicchieri della Nutella in casa vostra mi spiace ma non siete una famiglia a modo. Ammettete il problema e chiamate gli assistenti sociali.O andate al supermercato e comprate sei vasetti con su i Barbapapà.
1 bicchiere e 1/2 di riso
1 bicchiere di vino rosso (io ho usato del Gutturnio)
3 bicchieri e 1/2 di brodo
1 scalogno
1 salsiccia
burro qb
parmigiano
olio evo
Affettate sottilmente la cipolla e fatela rosolare leggermente con un filo d'olio o di burro nella pentola a pressione.
Aggiungete la salsiccia dopo averla sgranata con una forchetta, fatela cuocere per circa un minuto, aggiungete il riso e fatelo tostare.
Versate il vino sul riso e mescolate finchè non sarà evaporato.
Aggiungete il brodo, un pizzico di sale e chiudete la pentola a pressione (il fuoco dovrà essere vivace).
Appena la pentola inizierà a sibilare abbassate il fuoco al minimo e lasciate cuocere per 8/9 minuti per un risotto al dente.
Togliete la pentola dal fuoco, fatela sfiatare e apritela con cautela.
Nientre fungo atomico?Ok, allora potete mantecare il riso con un po' di burro e parmigiano per poi lasciarlo riposare (coperto) per qualche minuto prima di servirlo.
Qualche suggerimento generale: meglio mettere un po' più di liquidi piuttosto che essere tirchi: se il riso risultasse ancora troppo "brodoso" al termine della cottura potrete farlo restringere a fuoco vivo e pentola aperta per qualche minuto.
Se invece il liquido fosse troppo scarso si corre il rischio di bruciacchiare il fondo!
In linea di massima la proporzione corretta è 1 a 3 :-)
Oltre ad essere una ricetta all'insegna del qb prevede l'utilizzo uno degli strumenti più temuti.... dalla mia amica Franci.
La tentacolare pentola a pressione.
Io la adoro, la trovo pratica, comoda ed efficiente.
La Franci, se disgraziatamente mi becca mentre la uso in assenza di un adulto (ovvero FM) mi manda a casa Bertolaso e la protezione civile al completo.
Quindi se anche voi vivete nel terrore che la vostra pentola a pressione improvvisamente esploda creando un fungo atomico tra i fornelli non proseguite.
Per tutte le altre ecco gli ingredienti, per due persone.
Ah, utilizzerò un'unità di misura universale perchè con la pentola a pressione non si può proprio andare a occhio: il bicchiere di Nutella.
Se non avete almeno un servizio di bicchieri della Nutella in casa vostra mi spiace ma non siete una famiglia a modo. Ammettete il problema e chiamate gli assistenti sociali.O andate al supermercato e comprate sei vasetti con su i Barbapapà.
1 bicchiere e 1/2 di riso
1 bicchiere di vino rosso (io ho usato del Gutturnio)
3 bicchieri e 1/2 di brodo
1 scalogno
1 salsiccia
burro qb
parmigiano
olio evo
Affettate sottilmente la cipolla e fatela rosolare leggermente con un filo d'olio o di burro nella pentola a pressione.
Aggiungete la salsiccia dopo averla sgranata con una forchetta, fatela cuocere per circa un minuto, aggiungete il riso e fatelo tostare.
Versate il vino sul riso e mescolate finchè non sarà evaporato.
Aggiungete il brodo, un pizzico di sale e chiudete la pentola a pressione (il fuoco dovrà essere vivace).
Appena la pentola inizierà a sibilare abbassate il fuoco al minimo e lasciate cuocere per 8/9 minuti per un risotto al dente.
Togliete la pentola dal fuoco, fatela sfiatare e apritela con cautela.
Nientre fungo atomico?Ok, allora potete mantecare il riso con un po' di burro e parmigiano per poi lasciarlo riposare (coperto) per qualche minuto prima di servirlo.
Qualche suggerimento generale: meglio mettere un po' più di liquidi piuttosto che essere tirchi: se il riso risultasse ancora troppo "brodoso" al termine della cottura potrete farlo restringere a fuoco vivo e pentola aperta per qualche minuto.
Se invece il liquido fosse troppo scarso si corre il rischio di bruciacchiare il fondo!
In linea di massima la proporzione corretta è 1 a 3 :-)
mercoledì 19 gennaio 2011
Risotto noci e Brie
Ingredienti alla Q.B.:
noci (dalla frutta secca rimasta dal Natale)
Brie (rimasto dalla pizza speck e Brie preparata due sere fa)
riso
scalogno, carota, se piace sedano
olio
burro
brodo
vino bianco da cucina
parmigiano
Tritate le noci grossolanamente e tagliate il Brie a cubetti o fettine.
Fate soffriggere lo scalogno, la carota, il sedano tritati finemente in un po' d'olio, senza farli colorire.Aggiungete il riso, fatelo tostare e sfumate con il vino bianco.
A 5 minuti dalla fine della cottura aggiungete le noci (meno una manciata da tenere per la decorazione del piatto) e mescolate.
Una volta raggiunto il punto di cottura di vostro gusto togliete dal fuoco, mantecate con burro,il Brie a cubetti e qb di parmigiano.
Lasciate riposare coperto per qualche minuto poi servite spolverizzandolo con il trito di noci rimasto.
Segue la solita orrida foto fatta di fretta perchè il riso freddo, diciamocelo : è buono solo d'estate con il tonno e le verdurine .
noci (dalla frutta secca rimasta dal Natale)
Brie (rimasto dalla pizza speck e Brie preparata due sere fa)
riso
scalogno, carota, se piace sedano
olio
burro
brodo
vino bianco da cucina
parmigiano
Tritate le noci grossolanamente e tagliate il Brie a cubetti o fettine.
Fate soffriggere lo scalogno, la carota, il sedano tritati finemente in un po' d'olio, senza farli colorire.Aggiungete il riso, fatelo tostare e sfumate con il vino bianco.
A 5 minuti dalla fine della cottura aggiungete le noci (meno una manciata da tenere per la decorazione del piatto) e mescolate.
Una volta raggiunto il punto di cottura di vostro gusto togliete dal fuoco, mantecate con burro,il Brie a cubetti e qb di parmigiano.
Lasciate riposare coperto per qualche minuto poi servite spolverizzandolo con il trito di noci rimasto.
Segue la solita orrida foto fatta di fretta perchè il riso freddo, diciamocelo : è buono solo d'estate con il tonno e le verdurine .
p.s. e questa vi sembra brutta?Tzè. L'altra era pure sfocata. :-(
LE RICETTINE SVUOTA FRIGO
Sono golosa e come disse un amico vedendo il piatto che avevo appena riempito al buffet di un matrimonio "mi tengono più gli occhi della pancia" :-)
Capita spesso quindi che faccia la spesa in base all'ispirazione del momento e calcolando che quasi sempre faccio la spesa dopo il lavoro e prima di cena si possono immaginare gli effetti deleteri.
Primo tra tutti: ritrovarmi con il frigo pieno di roba , spesso utilizzata a metà anche perchè in famiglia siamo solo in due!
Da qui la necessità, periodica, di fare un "repulisti creativo" della dispensa.
Ed ecco che nascono le "ricette svuotafrigo" :-)
Nota bene: sono ricette che vanno affrontate solo da chi è preparato ad affrontare l'ignoto o da chi dimostra una discreta attitudine all'applicazione della tecnica del qb, ovvero "quanto basta".
Vi capita mai di chiamare vostra madre per risolvere un quesito culinario e quella vi risponde "si ci metti un po' di questo, un po' di quello e poi lo fai cuocere!" e tu "si ma quanto???" e lei "QUANTO BASTA"?
Ecco, quella tecnica lì, che di solito ti fa saltare i nervi ma dopo un po' che cucini tutti i giorni ti accorgi che sei entrata nel tunnel e cominci a dare anche tu le ricette a braccio :-)
Capita spesso quindi che faccia la spesa in base all'ispirazione del momento e calcolando che quasi sempre faccio la spesa dopo il lavoro e prima di cena si possono immaginare gli effetti deleteri.
Primo tra tutti: ritrovarmi con il frigo pieno di roba , spesso utilizzata a metà anche perchè in famiglia siamo solo in due!
Da qui la necessità, periodica, di fare un "repulisti creativo" della dispensa.
Ed ecco che nascono le "ricette svuotafrigo" :-)
Nota bene: sono ricette che vanno affrontate solo da chi è preparato ad affrontare l'ignoto o da chi dimostra una discreta attitudine all'applicazione della tecnica del qb, ovvero "quanto basta".
Vi capita mai di chiamare vostra madre per risolvere un quesito culinario e quella vi risponde "si ci metti un po' di questo, un po' di quello e poi lo fai cuocere!" e tu "si ma quanto???" e lei "QUANTO BASTA"?
Ecco, quella tecnica lì, che di solito ti fa saltare i nervi ma dopo un po' che cucini tutti i giorni ti accorgi che sei entrata nel tunnel e cominci a dare anche tu le ricette a braccio :-)
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